Niente macello per Jenny, la mucca star di Coseano che è amica dei bambini

COSEANO. Il più delle volte Jenny se ne sta placidamente adagiata sull’erba a pascolare, ma capita anche che scenda in paese camminando sul marciapiede accanto a Vittorino Ottoborgo, il suo padrone. Lei è un’imponente pezzata rossa e, a 18 anni appena compiuti, è diventata una star a Coseano.
Tanto che, per salvarle la vita e impedire che finisse al macello, il paese si è mobilitato e ha convinto il suo proprietario a tenersela anche ora che non produce più latte, trattandola come fosse un animale da compagnia.
Jenny vive nella fattoria in via del Commercio con 25 “sorelle”, ma a differenza delle altre, costrette a restare nella stalla dove è stata avviata una forma di allevamento a stabulazione fissa, lei se ne va a liberamente zonzo.
Gioca con i cani, si fa accarezzare dai bambini che vanno a trovarla al pascolo per portarle qualcosa da mangiare, ed è l’unica mucca che puntualmente si presenta in piazza, anno dopo anno alla festa del Ringraziamento per ricevere la benedizione del parroco.
Nella sua lunga esistenza, Jenny ha partorito una quindicina di volte dando vita ad altrettanti vitelli e vanta al suo attivo una produzione di latte piuttosto ragguardevole. Ma con l’età è arrivato il momento della “pensione” che per i bovini, spesso, negli allevamenti coincide con la soppressione dell’animale.
A “fine carriera”, infatti, la sua presenza nella stalla era diventata poco redditizia, sottolinea Vittorino che – non senza sofferenza – ha valutato l’ipotesi di mandarla al macello. Ma le reazioni dei compaesani lo hanno ben presto indotto a cambiare idea. «Guai a te se la uccidi» gli hanno intimato. «Jenny non si tocca». Da allora quella mucca è diventata un simbolo per il paese, non a caso nella fattoria di Vittorino che alleva ben 25 vacche da latte, lei è l’unica a godere di un trattamento speciale con diritto di libera uscita.
«È sempre stata particolare – conviene il suo padrone – quando si lavora in stalla per una vita intera come è capitato a me, si impara presto che bisogna fare attenzione durante la mungitura perchè basta poco per rimediare un calcio o un’incornata.
Jenny però è sempre stata placida e affettuosa, non si innervosisce per le auto, i trattori o i camion, anzi, per una quindicina d’anni l’ho mandata all’alpeggio alla malga Montasio: ogni volta saliva tranquillamente sul camion e nei tre mesi che trascorreva in montagna diventava la mascotte del gruppo.
Ogni tanto andavo a trovarla – ricorda – bastava che la chiamassi un paio di volte a voce alta per ritrovarmela accanto pochi minuti più tardi. Ma non è più il tempo delle lunghe trasferte, ora Jenny trascorre la sua giornata sul prato ruminando, si stende sull’erba circondata dai cagnolini che la leccano e le fanno le feste».
Ogni giorno qualche mamma del paese arriva con il bambino per portarle qualcosa da mangiare, Jenny si fa avvicinare manuseta sul prato e si gode la meritata pensione.
«Ormai me la tengo com’è finchè dura, anche se ci rimetto» ammette Vittorino. Alla fine, dunque, i suoi fan l’hanno spuntata: Jenny non varcherà la porta del macello.
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