«Nessun nesso tra cancro e quei tralicci»

L’oncologo pordenonese Umberto Tirelli, direttore di Oncologia medica, sgombra il campo da allarmismi.
E assicura che allo stato attuale e visti anche i risultati delle indagini scientifiche fin qui prodotte non ci sono elementi tali da poter indicare nell’elettrodotto un possibile vettore di patologie, in particolare quelle cancerogene. Un’ipotesi questa più volte tirata in ballo da quanti si dichiarano contrari alla infrastruttura “aerea”.
«È senz’altro necessario continuare a studiare la connessione tra onde elettromagnetiche e cancro - aveva avuto modo di dichiarare di recente - , ma allo stato attuale delle cose, la letteratura scientifica non evidenzia alcun consistente e significativo legame tra il cancro e i campi elettromagnetici, e non è stato identificato alcun meccanismo biofisico plausibile per l'iniziazione o la promozione del cancro da queste sorgenti».
Le ricerche epidemiologiche e biofisiche/biologiche, in particolare - aveva aggiunto Tirelli - hanno fallito nell’avvalorare quegli studi che hanno segnalato specifici effetti avversi conseguenti all'esposizione a tali campi, e ogni congettura che ha tentato di collegare il cancro all'esposizione a tali campi si è rivelata scientificamente insussistente.
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