Nel cuore della Terra al Bus de la Genziana

Celebrati i cinquant’anni dalla scoperta della grande grotta Il sito in Cansiglio è l’unica riserva naturale ipogea d’Italia



Folla in Cansiglio per spegnere le prime cinquanta candeline del Bus de la Genziana, che, con i suoi 8 chilometri di sviluppo, raggiunge i 587 metri di profondità. Un viaggio nel cuore della Terra. In duecento hanno partecipato al convegno sulle attività speleologiche in loco. E molti hanno provato l’emozione di scendere accompagnati dalle guide. La grotta riserva sempre qualche sorpresa ai suoi ospiti. Alla profondità di 20 metri è operativo un piccolo laboratorio di biospeleologia, dove, per un certo tempo, è vissuto il cosiddetto “drago” delle grotte, un anfibio. Ne sa qualcosa uno tra i più autorevoli speleologi, Vladimiro Toniello. L’ingresso dell’inghiottitoio, lungo la strada che da località Crosetta porta alla Piana, poco distante dalla Capanna Genziana. Le altre cavità, il Bus de la Lum e l’abisso del Col della Rizza, si trovano a un chilometro in linea d’aria. Nei giorni scorsi sono state presentate le ricerche scientifiche che confermano quanto questa grotta sia un vero e proprio microcosmo. I risultati dei recenti tracciamenti delle acque sotterranee della cavità hanno dimostrato l’esistenza del collegamento idrologico con le sorgenti del Livenza, quindi con la pianura.

Domenica è stato organizzato un accompagnamento in grotta sino a 45 metri nella parte attrezzata con le scalette. L’evento era organizzato dai gruppi speleologici Sacile e Vittorio Veneto Cai, Unione speleologica pordenonese Cai, in collaborazione con i carabinieri forestali, l’università di Trieste e Veneto agricoltura. Il Cansiglio è una delle aree carsiche d’Italia più interessanti e studiate. Tra il 2000 e il 2002 la cavità è stata interessata da parte dell’università di Trieste di un dettagliato rilevamento geologico sotterraneo con la produzione di una carta geomorfologica, nonché di un campionamento idrogeologico per caratterizzare le acque. È stata poi installata nel “Ramo dei Laboratori” a 25 metri di profondità una stazione geodetica ipogea che monitora la superficie, visto che l’area è notoriamente a medio-alto rischio sismico e l’interesse geofisico per il Cansiglio da parte degli enti preposti è sempre stato molto elevato. In questa maniera il dipartimento di Matematica e geoscienza di Trieste ha allargato la sua rete di studi geodinamici. L’installazione degli strumenti è avvenuta grazie all’aiuto dei gruppi speleologici locali. L’obiettivo è studiare i movimenti lenti delle Prealpi friulane e le deformazioni del Cansiglio dovute agli spostamenti delle placche terrestri. All’interno del Bus della Genziana sono stati avviati anche studi sulla dissoluzione chimica delle rocce. —



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