Natale 2014, è la neve la grande assente

Saranno delle festività senza sci, ma i turisti non mancano negli alberghi della Carnia

TOLMEZZO. Stiamo entrando nella settimana di Natale e la montagna carnica è senza neve. Non è la prima volta che accade negli ultimi giorni di dicembre, ma quest’anno destano sorpresa le alte temperature che si registrano di giorno e di notte. L’anno scorso la neve aveva fatto la sua comparsa già agli inizi del mese di dicembre, ma ugualmente la stagione turistica, a pieno ritmo, era cominciata solo dopo Natale.

Le prenotazioni e la promozione per i gruppi vengono effettuate con molto anticipo ed è difficile prevedere con esattezza quando nevicherà, ma gli operatori per il periodo natalizio e di Capodanno puntano su un altro tipo di clientela costituita per lo più da famiglie e gruppi di amici, piuttosto che su gruppi organizzati.

«Neve o no, a Natale, non fa molta differenza per gli albergatori della montagna» dice Paola Schneider, albergatrice a Lateis di Sauris e presidente regionale di Federalberghi. «Solitamente - continua - la stagione turistica comincia a pieno regime nei giorni dopo santo Stefano. A Natale lavorano soprattutto i ristoranti, richiamando per lo più gente del posto, mentre a capodanno si registra quasi il tutto esaurito».

A Tarvisio fioccano le disdette negli hotel
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«I clienti non prenotano con molto anticipo - prosegue Schneider - e generalmente chiedono pernottamenti per poche notti, anche solo per una». Gli alberghi sono restii ad accettare, nel periodo delle feste, prenotazioni per una notte, magari solo per il Capodanno, preferiscono soluzioni più lunghe di almeno tre o quattro giorni, per cui il suggerimento della presidente, in caso di risposta negativa, è di riprovare a prenotare nei giorni più prossimi alla fine dell’anno. «Ci sono ancora posti disponibili, per cui non ci si deve scoraggiare e bisogna ritentare».

La neve, intesa come possibilità sciistica, danneggia maggiormente i Comuni che vivono con il turismo legato allo sci, vale a dire Forni di Sopra e i Comuni del demanio dello Zoncolan. «Gli altri paesi, come Sauris, Arta Terme e Forni Avoltri - prosegue Schneider - si rivolgono ad un altro tipo di clientela, per la quale lo sci è un optional, mentre Arta, sempre per il periodo di Natale, punta maggiormente sulle terme e sul welness».

Lo Zoncolan attira turisti in particolare nelle strutture di Ravascletto e Sutrio e la mancanza di neve crea un minor afflusso di denaro nelle casse di Promotur che generalmente in questo periodo realizza incassi elevati richiamando anche un folto numero di pendolari. Forni di Sopra ha il suo maggior bacino turistico nelle seconde case che si riempiono nel periodo di Natale, cosa che non è legata all’innevamento anche se il paesaggio delle piste del fondovalle è alquanto insolito, con pochi tratti innevati, a pois, nei punti dove i “cannoni”, nei rari momenti di basse temperature, hanno potuto innevare parzialmente le piste del Davòst.

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