Nasce l’associazione dei produttori di zafferano

BUDOIA. Otto etti prodotti nel 2014 e il traguardo di fondare l’Associazione zafferano Dardago: otto produttori della pedemontana rilanciano le eccellenze di nicchia. «Lo zafferano di Dardago è una...

BUDOIA. Otto etti prodotti nel 2014 e il traguardo di fondare l’Associazione zafferano Dardago: otto produttori della pedemontana rilanciano le eccellenze di nicchia. «Lo zafferano di Dardago è una risorsa per l’economia locale – dice Egor Riet, uno dei produttori –. Stiamo alla fase dello statuto e l’associazione sarà battezzata nel 2015. L’obiettivo è quello di dare alla pedemontana un valore aggiunto».

Case sfitte, in vendita e la crisi che batte sono l’orizzonte comune. «È importante rilanciare l’economia locale anche con la tecnica dei piccoli passi – propongono i produttori –. Abbiamo provato a coltivare lo zafferano lungo l’Artugna, nel terreno sassoso che è un sito ideale. L’idea è nata qualche anno fa con l’esempio delle coltivazioni in Abruzzo». Il “trapianto” ha funzionato e 8 etti sono un raccolto di forte spessore: bastano sei pistilli di zafferano per dare sapore e profumo al risotto.

«Con Lucio Zanolin, Diego Zambon e Walter Zamuner è partita la scommessa qualche anno fa – riocorda Riet –. I pistilli rossi, oltre che a Dardago, nascono anche a Mezzomonte di Polcenigo in terreni magri e drenati. Gli “stimi” si propongono sul mercato della filiera corta nei mercatini di Agrizero a Sacile, nelle feste locali della Pedemontana e negli shop di Dardago«.

Pistilli rossi e fiori viola per l’agri-economia locale. «I paesi di origine dello zafferano sono alle pendici della grande catena dell’Himalaya, tra il Kashmir e l’India – raccontano i produttori –. Era usato nel IV secolo avanti Cristo per dare gusto al cibo». Ultimo capitolo della storia del gusto “local”: è quello nello statuto della neo associazione zafferano di Dardago.(c.b.)

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