Museo diocesano e Tiepolo il nostro patrimonio artistico

Il museo diocesano compie vent’anni. E per festeggiare organizza, nel museo stesso, martedì 28 aprile un convegno sulle «Realtà ecclesiastiche a tutela e conservazione del patrimonio artistico»; evento realizzato in collaborazione con la Fondazione Crup e la Regione.
Una sfilata di ricercatori internazionali, moderati dal giornalista Paolo Medeossi, si soffermerà nelle gallerie del Tiepolo per ricordarne l’importanza. Ad aprire la giornata di lavori sono i saluti dell’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, di Giuseppe Bergamini e di monsignor Gian Carlo Menis, direttore e direttore emerito museo diocesano e gallerie del Tiepolo, e Antonio Paolucci, direttore dei musei vaticani. Istituito nel 1963, il museo diocesano dal 29 aprile 1995 è ospitato nel palazzo Patriarcale, un tempo residenza del patriarca d’Aquileia e oggi dell’arcivescovo. Il contesto architettonico e pittorico in cui sono allestite le collezioni museali è alla base della scelta di chiamare l’intero complesso “museo diocesano e gallerie del Tiepolo”.
La collezione comprende circa 700 opere, alcune esposte al pubblico. Buona parte del patrimonio artistico custodito dal museo arriva direttamente dalle parrocchie della diocesi. La sezione della scultura lignea è infatti quasi interamente composta da opere che, per motivi conservativi e di tutela, la curia ha preferito accogliere in una struttura che offre maggiori garanzie di sicurezza rispetto agli originali luoghi di culto.
E non è tutto. Le sale in cui sono allestite le varie collezioni e il piano nobile sono un punto d’eccellenza per il museo perché coperte con gli affreschi settecenteschi di Giambattista Tiepolo. Chiamato a Udine dall’allora patriarca Dionisio Dolfin, Tiepolo dipinge il soffitto dello scalone d’onore, la galleria degli ospiti e la sala rossa. Sempre nel piano nobile si possono ammirare le suggestive grottesche di Giovanni da Udine nella sala azzurra, gli stucchi della sala gialla e la biblioteca patriarcale, custode di un patrimonio librario ricchissimo.
Michela Zanutto
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