Dopo Murnau e Herzog arriva il terzo Nosferatu: il male dentro di noi

Robert Eggers si confronta con i maestri e non sfigura: stilisticamente raffinato e con suggestioni pittoriche

Giorgio Placereani
Gli artigli di Nosferatu su Lily-Rose Depp
Gli artigli di Nosferatu su Lily-Rose Depp

Non si può negare che Robert Eggers abbia del fegato. Fare una terza versione di “Nosferatu” vuol dire confrontarsi con uno dei massimi geni del cinema, F.W. Murnau (1922) e con un grande quale Werner Herzog (1979). Non li eguaglia; ma realizza un ottimo film in sé. Uno dei suoi punti di forza è il bellissimo montaggio di Louise Ford.

Mandato dal suo ambiguo padrone Knock, il giovane impiegato Thomas Hutter (Nicholas Hoult) parte contro il volere di sua moglie Ellen per i Carpazi: deve trattare l’acquisto di una casa, nella sua città, da parte del conte Orlok (“Nosferatu”, cioè vampiro). A differenza delle altre versioni, qui è messa al centro Ellen.

Se il “Nosferatu” di Murnau era un doloroso apologo sull’invincibilità del destino, in quello di Eggers non c’è destino: ci sono le passioni umane, la loro implacabilità, la loro autopunizione.

Il male nasce dentro di noi o viene da fuori?, si chiedono angosciati i personaggi. Come nel suo capolavoro “The Witch”, Eggers intercetta la nostra incertezza esistenziale e i nostri oscuri sensi di colpa: il nostro male interiore apre la porta al male esterno.

Molto atmosferico, stilisticamente raffinato con suggestioni e citazioni pittoriche, teso e risolto sul piano drammatico, “Nosferatu” si compiace anche di riferimenti folklorici poco visti al cinema, come il rito degli zingari per scoprire la tomba di un vampiro.

Lily-Rose Depp è un’ottima Ellen; quanto a Orlok/Nosferatu, dimenticatevi il gelido e risecchito Max Schreck di Murnau o il disperato e romantico Klaus Kinski di Herzog. Qui Bill Skarsgård è un cadavere semidecomposto (che viene mostrato apertamente solo a poco a poco), con una feroce “hauteur” nobiliare di cui fa esperienza subito l’ingenuo Hutter. Ma – senza spoiler – dietro la sua sete di sangue c’è molto di più.

Nosferatu, regia di Robert Eggers, con Lily-Rose Depp, Bill Skarsgård, Nicholas Hoult, Willem Dafoe (Usa, 2024).

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