Muore a 21 anni davanti alla madre. Era andato anche al pronto soccorso

Andrea Sanna è deceduto improvvisamente ieri mattina in un condominio a Colloredo di Prato. Il 5 gennaio si era recato all’ospedale e da sabato era stato colpito dalla febbre
UDINE.
Muore all’improvviso, a soli 21 anni, sotto gli occhi della mamma. È accaduto ieri mattina ad Andrea Sanna che abitava a Pasian di Prato e lavorava alla Afg di Fagagna, un’azienda che produce imballaggi. Per il momento si sa solo che il giovane è stato colpito da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo. «Ma quello che è successo prima – come hanno sottolineato ieri i familiari – è ancora tutto da chiarire». Per questo motivo è stata chiesta l’autopsia.


La notizia della scomparsa di Andrea Sanna, in poche ore si è sparsa in tutto il paese, destando profonda commozione e incredulità. Come accennato, il ragazzo abitava a Pasian di Prato, in via Santa Caterina, insieme alla sorella diciannovenne Jessica. E, in questi giorni, si trovava a Colloredo di Prato, in via Variano, dove risiede la mamma Daniela. Era lì proprio perché non si sentiva affatto in forma, dal 5 gennaio, giorno in cui, come spiega un’amica di famiglia, Debora, si era recato anche al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.


«Lo avevo accompagnato io stessa – spiega la signora che lavora nel campo dell’assistenza sanitaria – e poi ero rimasta con lui ad attendere i risultati degli accertamenti clinici. Il medico di base – prosegue –, sapendo che qualche anno fa Andrea era stato operato per un pneumotorace (formazione e accumulo di aria nel cavo pleurico,
ndr
), ha prescritto esami cardiologici e radiografie al torace. Da questi ultimi, tuttavia, non sono emersi né problemi cardiologici, né respiratori. E’ stato poi eseguito un prelievo di sangue e le analisi hanno rivelato uno stato di infiammazione, per il quale sono stati prescritti alcuni farmaci».


Poi, come racconta il fratello Davide Claudio, 24 anni, «tra sabato e domenica è sopravvenuta la febbre». Infine, ieri, l’epilogo. «Andrea si era svegliato da poco – riferisce ancora il fratello trattenendo a stento le lacrime – ha solo detto alla mamma di cucinare le polpette... sì perché amava molto mangiare... e poi è stato colto dal malore. Non è riuscito a dire nulla».


La mamma, Daniela Braida, ha cercato disperatamente di fare qualcosa per lui, anche seguendo i consigli degli operatori del 118. Il personale sanitario, giunto con un’ambulanza e con l’automedica, ha poi tentato ripetutamente di rianimarlo. Ma purtroppo non è servito.


Tantissime persone ieri pomeriggio si sono recate a casa della famiglia per testimoniare la loro vicinanza e il loro sostegno. «Era un gigante buono – dicono gli amici riferendosi al fatto che Andrea era molto alto –, sorrideva sempre. Amava il basket e la musica, tanto che aveva imparato da solo a suonare la chitarra».


In questo periodo Andrea Sanna era felice. «Aveva trovato un lavoro che gli piaceva molto, era diventato anche uno dei coordinatori di reparto – riferisce papà Giancarlo –, poi si era appena comprato la macchina nuova. Insomma, andava tutto bene».


«I miei figli – racconta un’amica – hanno dieci e cinque anni e lo adorano perché con loro era straordinario».


«Per noi è una grande perdita – dice Mauro Polano, titolare dell’Afg di Fagagna –, perché Andrea era con noi da poco, ma aveva saputo farsi apprezzare a tal punto che avevamo deciso di affidargli maggiori responsabilità. Ed è stato a quel punto, tra l’altro, che abbiamo visto un vero e proprio exploit. Andrea si era davvero entusiasmato per il suo lavoro, era volenteroso, propositivo».


«E poi – aggiunge Anna, una sua collega – era sempre disponibile ad aiutare i nuovi arrivati. Spiegava loro con pazienza ciò che dovevano fare e in che modo. Insomma, si era fatto davvero benvolere da tutti».


©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto