Multa all’ex sindaco Bortolotti “Giusta” la sentenza di 7 anni fa
AZZANO DECIMO. Il tribunale di Pordenone si è pronunciato sulla causa civile di appello avviata nel 2011 dall’ex sindaco Enzo Bortolotti, contro il Comune di Azzano Decimo: la sentenza ha confermato...
AZZANO DECIMO. Il tribunale di Pordenone si è pronunciato sulla causa civile di appello avviata nel 2011 dall’ex sindaco Enzo Bortolotti, contro il Comune di Azzano Decimo: la sentenza ha confermato quella, risalente al 2010, del giudice di pace di Pordenone, che aveva rigettato il ricorso di Bortolotti contro il Comune, confermando il verbale della polizia locale di maggio 2008.
Una vicenda infinita, dalla quale è nato più di un filone giudiziario. Su quello in questione, il Comune attende di capire entro qualche mese se contro la sentenza del tribunale sull’appello di Bortolotti ci sarà ricorso in Cassazione o la vicenda si concluderà.
Bortolotti chiedeva al tribunale di accogliere il ricorso e quindi dichiarare nullo il provvedimento impugnato. Il Comune l’opposto. Il giudice, confermando la sentenza del giudice di pace, ha condannato Bortolotti al pagamento al municipio delle spese di lite, 450 euro per compensi, oltre spese forfettarie, Iva e Cpa. Nonché un importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per l’appello.
Nel 2008, Bortolotti, alla guida della sua auto, era stato “fotografato” dall’autovelox dei vigili urbani azzanesi mentre transitava a una velocità superiore ai 100 km/h in un tratto in cui il limite era di 50. In appello ha contestato la sentenza del 2010 di primo grado e il verbale di accertamento impugnato: tra gli altri aspetti, l’irregolare posizionamento del cartello che indicava l’autovelox. Tutto infondato, per il Comune. C’è stata anche una sospensione del giudizio: nel 2012, l’appellante aveva proposto impugnativa di falso del verbale. Nel 2014, il tribunale aveva rigettato la querela di falso, sentenza che non era stata appellata e dunque divenuta definitiva. La prosecuzione della causa di appello sospesa è poi ripresa nel 2015, su ricorso di Bortolotti. Nei mesi scorsi la sentenza, che ha ritenuto l’appello infondato, in particolare sottolineando che «non vi sono ragioni» per superare le valutazioni del giudice di pace sull’adeguato posizionamento del cartello di preavviso dell’autovelox. Durante il secondo mandato di sindaco, Bortolotti fu sospeso dalla carica per aver presentato il ricorso al giudice di pace. La sospensione venne determinata dall’impossibilità normativa, per un sindaco, di ricorrere contro una sanzione elevata dai vigili del suo Comune.
(a.s.)
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