Morto il titolare della Icep, firmò” decine di opere

Martedì al Sacro Cuore i funerali dell’imprenditore Antonio Frisan. Aveva 76 anni. Tra le costruzioni della sua azienda la diga di Ravedis, centri polifunzionali e il Cro

PORDENONE. Si è spento ieri all’alba, nell’ospedale di Pordenone, l’imprenditore edile Antonio Frisan detto Giorgio. Aveva 76 anni. Originario di San Leonardo Valcellina, da sempre abitava in città.

Il suo nome è legato all’impresa di cui era titolare – la Icep srl, che ha firmato decine di costruzioni e ristrutturazioni in Friuli Venezia Giulia e non solo, tra cui la diga di Ravedis – e al ruolo sociale: fu consigliere di amministrazione dell’Ente Fiera e della Cassa di risparmio di Udine e Pordenone, presidente di Congafi industria per un ventennio, tra i protagonisti in Api, Collegio costruttori, Ance e Unindustria.

Icep, acronimo di Impresa costruzioni edili Pordenone, era stata fondata da Antonio Frisan negli anni Sessanta. Da sempre opera nei settori dell’edilizia civile, industriale e infrastrutturale, occupandosi anche di restauri.

L’imprenditore edile era malato da tempo, ma si era aggravato nelle ultime settimane, alla vigila di un intervento chirurgico. «Nonostante la malattia – ricordano i familiari – era tutti i giorni in azienda». Azienda che ha fatto la storia edilizia di Pordenone e non solo.

Sono firmati Icep srl le concessionarie d’auto di Porcia, i centri commerciali del Maglio e Grigoletti, Savio macchine tessili e Sportler di Pordenone; l’azienda compie manutenzioni straordinarie al Cro e alla Base di Aviano, restauri come l’Albergo impiegati di Monfalcone – che ha ospitato la prima sede delle unificande Unindistria di Gorizia e Trieste –, l’ex Tessitura Pra di Treviso, il municipio di Ronchi dei Legionari, Casa Umberto I di Pordenone.

Tra le opere di ingegneria civile, le centrali di produzione elettrica, il deposito Atap, il nuovo raccordo Piandipan, la ristrutturazione dell’ospedale di Trento. «Ma l’opera cui teneva di più e di cui era orgoglioso – proseguono i familiari – fu la diga di Ravedis, realizzata in consorzio con Impregilo: per l’imponenza, l’importanza e il luogo geografico». Innumerevoli le lottizzazioni abitative, in Friuli e in Veneto.

Antonio Frisan lascia la moglie Franca Portolan – con la quale avrebbe celebrato il prossimo 2 giugno i 50 anni di matrimonio –, i figli Andrea e Sandro, che hanno seguito le orme del padre, una nipote.

I funerali dell’imprenditore edile saranno celebrati domani alle 15 nella chiesa del Sacro Cuore a Pordenone, dove oggi, alle 20, verrà recitato un rosario di suffragio.

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