Morto Elio Silvestri, disegnò Diabolik poi divenne pittore

Tra le sue creazioni anche Calimero, il Gigante e Jo Condor. Dopo gli anni trascorsi a Milano si era trasferito a Dardago. Aveva donato alla chiesa di Budoia un suo dipinto di San Martino

BUDOIA. La triste notizia è stata data dal parroco don Maurizio Busetti durante la messa domenicale: è morto a 85 anni il pittore Elio Silvestri. La comunità piange la scomparsa di un grande artista, designer e pittore che alcuni anni or sono aveva donato alla chiesa un suo dipinto di San Martino, poi custodito nella omonima chiesetta campestre, recentemente ristrutturata.

Silvestri era particolarmente apprezzato dalla comunità budoiese che aveva potuto ammirare le sue opere, esposte in più occasioni al teatro di Dardago, borgo dove risiedeva da diversi anni. Di Silvestri, oltre che le grandi riviste e i cataloghi d’arte nazionali, si era occupato anche il periodico locale “L’Artugna” in occasione della sua mostra antologica al teatro di Dardago durante il “Dardagosto” 2014. Nell’occasione era emerso il suo alto profilo di uomo e d’artista.

Nato a Castellaneta, in provincia di Taranto, il 29 agosto del 1932, Elio Raffaele Silvestri si era trasferito a Milano nel 1950 per completare i suoi studi d’arte e di pittura all’Accademia nazionale di Brera. Sempre a Milano, subito dopo, Silvestri aveva cominciato a lavorare come scenografo, grafico e designer, collaborando con il famoso studio Pagot per la creazione di alcuni personaggi tra i più famosi del Carosello italiano (Calimero per la Miralanza, il Gigante e Jo Condor per la Ferrero). Con un ulteriore salto di qualità, sempre a Milano, Silvestri aveva partecipato alla creazione di Diabolik con le sorelle Giussani, rimanendo, per parecchi numeri, il disegnatore.

Non soddisfatto di cimentarsi soltanto quale grafico, aveva esordito nel 1962 come pittore ed era entrato in contatto con i grandi nomi delle maggiori correnti artistiche nel panorama internazionale, fra astrattismo e pop art, di quegli anni. Silvestri, pur continuando a interessarsi di design e illustrazione, non aveva più abbandonato la pittura.

Nei suoi 60 anni di studio, rivisitazioni e produzione pittorica, ha esplorato nel profondo l’anima dei mutamenti artistici, culturali e storico-sociali svelando nel contempo le profonde pieghe dell’animo umano in contrapposizione coi cambiamenti epocali che hanno segnato più di mezzo secolo della storia. Dal 1989 al ’98 ha insegnato scenografia all’Istituto europeo di design a Milano e si è occupato dei rapporti tra creatività e medicine alternative, con particolare attenzione alla sensitività e alle potenzialità creative connesse agli stati di coscienza. Per l’approfondimento di queste ricerche ha compiuto viaggi in India e Israele.

Pur continuando la sua produzione artistica a Dardago, borgo nel quale risiedeva negli ultimi anni, Elio Raffaele Silvestri aveva mantenuto parte delle sue opere nel suo studio milanese che ha continuato, sino agli ultimi giorni, a essere meta di collezionisti e mercanti d’arte. Pur essendo già giunte ai familiari molte espressioni di cordoglio da parte di tanti amici ed estimatori d’arte, al momento non è ancora stata stabilita la data per le esequie, che comunque saranno celebrate nella parrocchiale di Dardago, precedute dalla recita del rosario.

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