Morto Angelo Covre La sua Sacile in lutto: addio “comandante”

Fu capo dei vigili urbani, ma tutti lo ricordano per la sua tromba A Natale e Capodanno svegliava la città con i concerti in piazza
SACILE. Era “il comandante” nella Filarmonica: Angelo Covre ex capo dei vigili urbani e decano della gloriosa banda si è spento, ieri mattina a 85 anni. Fino a un anno fa, per Natale e Capodanno aveva svegliato Sacile con la sua tromba e nel 2008 lo storico flicornista della Filarmonica aveva dato la sveglia dai campanili urbani. «Una grande perdita – dice addolorato Alberto Fingolo, sua spalla tra gli ottoni della banda –. Suonava nel gruppo Filarmonico dal 1949 e ha fondato il gruppo fiati nel 1997. Non lo sentivo da un po’ di tempo e dovevamo riprendere le prove per i concerti di Natale e Capodanno».


Ha lasciato un vuoto in famiglia, in via Volta e nella comunità. «È stato un padre anche per me – ha detto il genero Aldo Boni –. Lascia la moglie Marisa, i figli Mauro, Patrizia, Assunta e la nipote. Era appassionato di musica e un fungaiolo convinto: lo abbiamo portato a funghi in settembre: in Austria e in Carnia». Questa sera, la recita del rosario alle 19.30 in Duomo, domani alle 15 i funerali del “comandante”.


Il cordoglio. «Preparazione, eleganza, senso spiccato del dovere, rispetto per i cittadini e per la legalità: non si trovano più comandanti con quel profilo», l’ha ricordato Nevio Zorzetto, suo vicino di casa da una vita. «Ci mancheranno le note della sua tromba. Un silenzio non suonato dal “comandante” che con una tirata d’orecchi e una ramanzina otteneva dai sacilesi molto più di dieci multe». Uno dei “suoi” vigili era Giuseppe Marinacci. «Nel 1964 era un comandante rispettato e temuto. È andato in pensione negli anni Novanta e si è dedicato ai suoi grandi amori della vita: la musica e la famiglia». La sveglia alla città a Capodanno 2018 sarà dedicata al “comandante” dai suoi ragazzi della Filarmonica.


La musica.
«Ci mancheranno i suoi consigli musicali – dice Fingolo – e la sua passione per le pastorali natalizie». Il “comandante” Covre aveva una personalità carismatica. «Era un pilastro della vecchia Sacile – ha continuato Fingolo –. Preferiva Verdi, Puccini e Orsini. Con lui abbiamo cominciato a dare la sveglia a Sacile a Natale, dopo la mezzanotte e Capodanno». Prima dai campanili e poi dalle sagrestie. «A Capodanno siamo andati a suonare davanti alla casa del sindaco Roberto Ceraolo – è l’ultimo ricordo –. Ci ha offerto il primo brindisi 2017. La malattia non gli ha lasciato il tempo per la sveglia 2018 e questo ci riempie di dolore».


La storia.
Covre era appassionato della vecchia Sacile. «La proposta è di costituire l’associazione della Sacile dei sotterranei – aveva detto un anno fa –. Per recuperare il torrione dietro il Duomo e anche la galleria che lo collega a Prà Castelvecchio: sarà una riscoperta». Il “comandante” aveva svelato la “Sacile segreta” con il Circolo della cultura del bello e Claudia Andrezza: «Un città che non si vede più».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Messaggero Veneto