Morte Pittini, il presidente di Confindustria Tonon: se il Friuli si riprese dopo il terremoto lo deve a lui

Udine: «È stato un attore del nostro tempo, con una modernità di pensiero straordinaria, una lucidità nella visione imprenditoriale che non ha mai avuto cedimenti. Ci mancherà moltissimo»
Udine 19 settembre 2016.Confindustria Udine..Assemblea Generale delle Aziende Associate..Padiglione 6 Udine e Gorizia Fiere..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 19 settembre 2016.Confindustria Udine..Assemblea Generale delle Aziende Associate..Padiglione 6 Udine e Gorizia Fiere..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, ha voluto ricordare la figura di Andrea Pittini, uno dei più grandi industriali friulani, morto a 86 anni.

«Al Cavaliere, come tutti noi lo abbiamo sempre chiamato, presidente della nostra Associazione dall’84 all’86, il Friuli - esordisce Tonon - deve molto per il fondamentale contributo da lui dato prima alla industrializzazione del Friuli e, successivamente, alla ricostruzione post terremoto.

È noto a tutti che cosa sia stato capace di fare e quale sia la dimensione del gruppo industriale Pittini, una eccellenza per l’Italia, un colosso dell’acciaio, capace di crescere assumendo una dimensione multinazionale».

«Un uomo - ricorda il presidente di Confindustria - dotato di intuito e preveggenza, un uomo buono e saggio, dal carattere spigoloso e franco».

«Il Friuli, prima di tutto , lo piangerà: solo poche settimane fa l’onorevole Zamberletti, commissario del governo all’epoca del terremoto, ebbe occasione di ricordare che molto di come fu ricostruito il Friuli lo dobbiamo al cavalier Andrea Pittini, con cui - rammenta Tonon - tanto aveva litigato durante le fasi delle ricostruzione, riportando alla memoria la determinazione con la quale il Cavaliere chiese all’epoca soluzioni che consentissero alle famiglie di restare unite, ricordando quanto su questo avesse avuto ragione, salvando il Friuli dalla nuova possibile emigrazione».

«Un attore del nostro tempo, senza tempo, con una modernità di pensiero straordinaria , una lucidità nella visione imprenditoriale che non ha mai avuto cedimenti. Un imprenditore che è stato protagonista del Friuli industriale, un vanto per tutti noi».

«Ci mancherà e mi mancherà moltissimo. Mi stringo - conclude Tonon - alla signora Annamaria, a Marina e a Federico, in un abbraccio colmo di affetto e di riconoscenza, restando a loro vicino, rispettoso del loro dolore, cui mi unisco a nome di tutti gli imprenditori, di ieri e di oggi».

«Quando ci colpisce una così grave perdita possiamo solo guardare avanti, come Pittini ci ha insegnato a fare, nella lettera che pubblicò sul Messaggero Veneto del 17 settembre 1976, quando rivolse ai suoi lavoratori ed alle loro famiglie l’appello al “dovere di ricominciare”, che oggi facciamo nostro in sua memoria».

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