Modellini di auto e aerei che facevano sognare: dopo quasi quarant’anni chiude i battenti Dorio

Il negozio di via Pracchiuso a Udine era la “mecca” degli appassionati. Per gli aeromodelli di Giulio arrivavano clienti da tutto il Nordest
Udine 21 agosto 2020 Cessata attivita Dorio Via Pracchiuso © Foto Petrussi
Udine 21 agosto 2020 Cessata attivita Dorio Via Pracchiuso © Foto Petrussi

UDINE. Era il paradiso dei bambini. E anche di qualche appassionato cresciutello. Prima delle console per i videogiochi, degli smartphone e delle altre diavolerie elettroniche che oggi paiono sempre esserci state, c’erano gli aeromodelli telecomandati, le macchinine con il motore a scoppio, ma pure i trenini, i diorami e i soldatini.

Con il papà Giulio, scomparso nel giugno dell’anno scorso, Mario Dorio è stato per 38 anni custode dell’omonimo negozio di modellistica di via Pracchiuso, che ha abbassato la saracinesca per l’ultima volta otto giorni fa. Nei locali della storica rivendita (aperta nell’agosto 1982 al civico 37 della stessa via: l’attuale sede, al 15, è stata inaugurata quattro anni dopo) ci sono ora scatoloni, scansie già svuotate, ricordi di una vita ammonticchiati in attesa di prendere altre strade.

S’abbassa una serranda e si chiude un’epoca, a Udine, visto che Dorio era l’ultimo negozio di modellismo rimasto in città a tenere alta la bandiera di un settore che vanta ormai appassionati molto appassionati e sempre meno frequentatori occasionali. «E pochissimi giovani – riflette amaro Mario, per cui a 62 anni si aprono le porte della meritata pensione –. Una volta nonni, papà e zii trasmettevano la passione per il modellismo, l’amore per la manualità: oggi ci sono i tablet e i telefonini che assorbono il tempo libero dei nostri ragazzi».

L’anacronismo dei negozi di modellismo sta anche nelle mutate abitudini degli appassionati che ancora resistono: le piattaforme di vendita online garantiscono magari l’arrivo a domicilio dell’oggetto dei desideri in poche ore, ma certamente non possono competere con l’assistenza fornita da un negozietto di prossimità: «Con molti clienti siamo diventati amici», racconta Mario. Tra loro anche il poeta Pierluigi Cappello, appassionato di aeromodellismo, che alla sua passione “meccanica” dedicò anche intensi versi.

Mario rappresenta la quarta generazione dei Dorio impegnati a lambiccarsi tra macchine, modelli e marchingegni. Il capostipite è stato Vittorio, bisnonno di Mario, che nel 1900 arrivò a Udine da Venezia per aprire un’officina meccanica in via del Vascello. Il figlio Antonio, che per un periodo fu vicepodestà di Udine, si dedicò alle macchine del caffè che per decenni fecero la fortuna di bar e ristoranti friulani, mentre il già citato Giulio virò sull’aeromodellismo, diventando tra i massimi esperti a livello nazionale, capace di costruire esemplari che riproducevano con una fedeltà da togliere il fiato gli aerei veri.

Fu proprio papà Giulio ad aprire il negozio di via Pracchiuso, quasi per evitare che il figlio Mario battesse altre strade: «Volevo andare a lavorare in una concessionaria d’auto, ma lui per convincermi decise di aprire la rivendita». Ben sapendo di toccare il tasto giusto, visto che il giovane Mario era un asso delle gare di automodellismo: cinque volte campione italiano, ha partecipato pure a due europei e un mondiale.

E allora ecco l’epopea del negozio Dorio, delle scatole impilate con minuziosa precisione a far restare a bocca aperta i clienti: «Avevamo in esposizione 850 kit statici a rotazione, cinquanta macchine e altrettanti aeroplani», racconta il titolare della rivendita disegnando con le dita nell’aria l’originaria collocazione dei modelli.

Dal soffitto penzolano ancora gli aeroplani progettati e costruiti dal papà, «che fino a poche settimane prima della scomparsa continuava fare capolino in negozio», ricorda Mario. Fino all’alba del Duemila le cose andavano parecchio bene, tanto da convincere la famiglia Dorio a raddoppiare, aprendo una succursale a Lignano: «Pensavo, in vista della pensione, di chiudere il punto vendita a Udine e tenere aperto quello nella località balneare: ma è andata un po’ diversamente», spiega amaro Dorio, ricordando l’apertura del secondo negozio, rimasto attivo dal 2008 al 2014.

Negli ultimi anni gli aeromodelli hanno segnato il passo, «frenati dall’esigenza di grandi spazi. Hanno tenuto bene le macchine, anche se la scomparsa dei motori a scoppio in favore di quelli elettrici ha tolto un po’ di poesia», conclude Mario.

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