Mobile, la ripresina va sostenuta
Brugnera, la tesi di laurea di Federica Celotto fotografa il Distretto: «I segnali ci sono, seppur deboli»

BRUGNERA. “Livenza, storia di un Distretto 1950-2017”: il boom produttivo nell’area del mobile pordenonese, lo “sboom” con la crisi e la “ripresina” sono stati fotografati nella tesi di laurea di Federica Celotto. Discussa a Trieste, alla facoltà di Scienze politiche e dell’amministrazione, ha ottenuto 110 e la lode.
«La ripresina è oggettiva nell’area – osserva Federica che appartiene a una dinastia di imprenditori mobilieri – I segnali, ancora deboli, ci sono ma vanno sostenuti». Si è laureata in trenta mesi e ha le idee chiare: quelle di una generazione che non si arrende e accetta la sfida del futuro: «Mi trasferirò a Padova per frequentare il corso magistrale in governo e politiche pubbliche. Ci sono molte idee in ballo: mi piacerebbe lavorare dell’ambito delle società di sviluppo industriale, nel settore del legno e arredo».
I dati della tesi, provenienti dalle indagini di Unioncamere Fvg (variazioni tendenziali trimestrali superiori al 7% per occupazione, produzione e fatturato a partire dal 2013), sono confortanti, ma non troppo. «I segnali ci sono, ma deboli e vanno sostenuti con ulteriori investimenti da parte delle istituzioni – sottolinea Celotto – I livelli pre-crisi, però, sono ancora lontani». I fattori vincenti? «Quelli del valore aggiunto immateriale». La congiuntura internazionale positiva favorisce l’export, cui vanno aggiunti i piani di sviluppo regionali e gli investimenti in infrastrutture come la Strada del mobile. «Ma anche l’attenzione posta al fattore ambientale, la green economy, gli investimenti nella formazione del capitale umano e in certificazioni di qualità». Il consiglio? «Sviluppare canali di marketing collettivo, investimenti per dare forza commerciale a tante piccole imprese. Progetti come Valitalia vanno ampliati e sostenuti».
«Mio nonno ha fondato assieme al fratello la Celotto industria mobili nel 1948, azienda successivamente rilevata da mio padre – sottolinea Federica – Papà lavora a Mosca, manager di Spazio Italia, che fornisce servizi di agenzia alle imprese del mobile: rappresenta oltre 15 marchi italiani». Idee e progetti vincenti? «Cluster arredo-sistema casa. Visti i movimenti di riorganizzazione interni al Distretto, gli imprenditori sanno da che parte muoversi: la politica darà risposte?».
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