Misteri e curiosità del Friuli in una nuova guida

UDINE. «Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più misteriose d'Italia ed è una terra tutta da riscoprire. A cento chilometri oltre la Serenissima comincia un mondo intero, da esplorare in prima persona».
Così Luigi Ferrauto inizia a raccontare il Friuli Venezia Giulia nella prima guida Lonely Planet dedicata a questa regione di frontiera. «Da domani sarà in vendita in 1500 librerie in tutta Italia e dal 15 dicembre sarà disponibile anche nei diversi formati e-book» ha precisato Angelo Pittro, direttore commerciale e marketing di Lonely Planet Italia durante la presentazione ufficiale a Trieste.
E ha aggiunto: «Il FVG è una regione piena di bellezza, che per originalità delle proposte non è seconda a nessuna in Italia, e può scrivere una pagina diversa per il turismo del nostro Paese, alternativo a quello che passa per Roma, Firenze, Venezia.
Ha servizi di qualità, luoghi quanto più possibili intatti e persone vere: quello che cercano i viaggiatori consapevoli». La guida presenta le bellezze della regione in circa 320 pagine: dalle spiagge alle piste da sci, dalle città d'arte ai borghi, passando per esperienze enogastronomiche, sportive e culturali.
L'autore, classe 1981, ha girato in lungo e in largo il Friuli Venezia Giulia in cerca di storie da raccontare, e in poco tempo se n'è innamorato. « una regione piccina, ma dalle potenzialità eccezionali. Dopo un mese mi pareva di aver già fatto il giro del mondo e non conosco nessuno che non sia rimasto stupefatto dall'aver visitato il FVG». Tanto che - scrive nella guida - «stenterete a credere che il Friuli Venezia Giulia, terra di gente creativa e introversa che ha saputo evolversi mantenendo vive le tradizioni, sia restato così in disparte, negli anni».
Ferrauto raccomanda una visita, in qualsiasi stagione dell'anno, ai quattro capoluoghi di provincia. Trieste - scrive - è «la città più periferica, ma allo stesso tempo la più europea d'Italia. Udine è elegante, giovane, sofisticata. Gorizia è città di frontiera dai tratti asburgici e la multiculturalità particolarmente viva e forte. E Pordenone, con gli anni si è guadagnata un'ottima fama grazie all'offerta culturale».
E nella sua Top 20 dei luoghi da non perdere segnale anche le Dolomiti friulane e le Alpi Carniche e Giulie, i vigneti del Collio, la natura indisturbata del Carso, la steppa desertica dei Magredi e la Laguna di Grado e Marano.
E, oltre Muggia, Aquileia, Cividale e San Daniele del Friuli, consiglia di visitare Pesariis, il paese degli orologi: un borgo di montagna dove si fabbricano orologi da almeno quattro secoli. In qualche modo simbolo della capacità della regione di preservare nel tempo le proprie tradizioni.
Nella guida non mancano i suggerimenti da parte degli abitanti della regione, tra i quali anche quelli di Bruno Pizzul che elenca tre buoni motivi per visitare il Collio: la dolcezza del panorama, la qualità dei vini e l'ospitalità della gente.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto