Mht, l’azienda raddoppia e assume
San Vito, il titolare Gianfranco Ruffati: «Investo sui giovani. Il successo deriva anche dal loro entusiasmo»

SAN VITO. Punta sui giovani, ha assunto di recente e continuerà a farlo, ha reso più efficienti i propri processi all’insegna della lean manufacturing: la Meccanica Hi Tech srl (Mht), azienda della zona industriale Ponte rosso, raddoppierà la produzione, aprendo i battenti di un secondo stabilimento.
Fondata nel 2004 con base in via Venzone, in un capannone di circa 3 mila 500 metri quadrati dove lavora una quarantina di addetti, la Mht di Gianfranco Ruffati realizza componenti meccanici: il mercato è europeo e si rivolge a vari settori, in particolare quello delle macchine utensili.
La ricetta che la Mht sta seguendo negli ultimi anni è fatta di intraprendenza, spirito di innovazione e miglioramento dei processi. Nel 2016, a seguito della richiesta di alcuni clienti di aumentare i volumi produttivi, l’azienda ha deciso di avvalersi di esperti “lean” per intraprendere un percorso di trasformazione che consentisse di rispondere alle esigenze dei clienti e a quelle di collaboratori e dipendenti. Perché «le persone che lavorano in un’azienda – sottolinea Ruffati – devono realizzarsi e stare bene». Il sistema “lean” mira al miglioramento dei processi attraverso la continua rimozione degli sprechi e non soltanto. Alla Mht ha dato buoni risultati. Ora c’è più reazione ai cambiamenti del mercato, aumentano la qualità dei prodotti e i servizi ai clienti, che apprezzano. Il fatturato è in aumento. Risultati che hanno portato all’acquisizione di nuovi spazi produttivi: è in corso lo spostamento del reparto montaggio e lavorazioni meccaniche medio-piccole nel nuovo fabbricato di via Partanna, ossia l’ex Coris, circa 3 mila metri quadrati. E si stanno riorganizzando il lay out industriale e acquistando macchinari all’avanguardia, unici in Europa: sono disegnati in Giappone e Germania e sviluppati in Italia, su richiesta dell’azienda.
Nell’ultimo anno è cresciuto anche l’organico: assunti 6 dipendenti, tutti giovani o neodiplomati, e si cercano ulteriori operatori macchine cnc e ingegneri meccanici. «Le prospettive del mercato per il prossimo biennio sono buone, i clienti ci hanno dato importanti conferme e, numeri alla mano, c’è sicuramente ottimismo – continua Ruffati –. È soltanto grazie ai giovani e al loro entusiasmo che ho potuto scommettere sul cambiamento. La fiducia che ho riposto in loro è stata ampiamente ripagata. Sono convinto che sia necessario investire sui giovani per poter progredire e crescere. Non è un caso che Mht abbia aderito al progetto sperimentale Lean training dell’istituto Kennedy di Pordenone, presentandosi agli studenti come caso di studio e mostrando quanto il metodo “lean” e il capitale umano possono fare la differenza per progredire e innovare».
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