Il Messaggero Veneto “trasloca” per un giorno: la riunione di redazione in Fondazione Friuli con i lettori

Porte aperte a tutti in occasione della “Notte dei lettori” a Udine, a Palazzo Stringher

Chiara Dalmasso
Giornalisti del Messaggero Veneto alla riunione di redazione in esterna ©Foto Petrussi
Giornalisti del Messaggero Veneto alla riunione di redazione in esterna ©Foto Petrussi

Giornalisti a palazzo Stringher, per una riunione di redazione diversa dal solito: il Messaggero Veneto si è spostato alla sede della Fondazione Friuli, per condividere con i lettori il momento di confronto da cui quotidianamente nasce il giornale.

Dopo i saluti del direttore delle testate del gruppo Nem, Luca Ubaldeschi, che ha ricordato come «un giornale tragga la sua forza dalla sintonia con il territorio» e il benvenuto di Martina Delpiccolo, curatrice del festival “La notte dei lettori”, nell’ambito del quale era organizzata l’iniziativa, parola al vice-direttore Nem con delega al Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, che ha coordinato la riunione dei caposervizio delle pagine del giornale.

Dal web con Nicolò Bortolotti, alla cronaca con Luana de Francisco, dalla cultura con Oscar D’Agostino all’attualità con Anna Buttazzoni, passando per le province con Guido Surza e le pagine di Pordenone – collegati a distanza i colleghi Martina Milia e Antonio Zavagno – si è illustrato il menù del giorno.

«Il timone – ha spiegato il caporedattore centrale Antonio Bacci – è la mappa delle pagine che abbiamo a disposizione, con i rispettivi ingombri pubblicitari». Il limite, ma anche il fascino, del cartaceo, rimane la necessità di svolgere un lavoro di selezione e scelta accurata delle notizie, che i giornalisti hanno illustrato durante la riunione aperta a tutti.

Una finestra sull’attualità, che ha visto la partecipazione di lettori attenti, che hanno avuto modo di intervenire, con suggerimenti, spunti, critiche e idee. «Mi piacerebbe vedere notizie più sintetiche e più concentrate sul Friuli» ha osservato Guglielmo Scoglio, apprezzando, d’altro canto, «la limpidezza, l’equilibrio e l’amore per il mestiere e per la città, elementi che traspaiono dalle pagine del Messaggero Veneto, così come la capacità di essere sopra le parti e di dare conto delle diverse posizioni».

Rispondendo al lettore, a proposito dello spazio che questo giornale dedica alle notizie delle altre regioni del Nordest, Mosanghini ha ricordato che «le cronache locali restano al centro, affiancandosi a un’offerta informativa ora più ampia, che abbraccia più territori».

Un’altra lettrice in sala, Laura Gritti, è intervenuta per ringraziare il giornale «per ciò che ha fatto per l’autostazione di Tarcento: siete stati la voce dei cittadini». Accanto a lei, l’avvocato Ester Soramel: «Invece di chiudere porte, l’informazione deve aprirle, con trasparenza, che non è una virtù così diffusa» ha detto, ammettendo una forte preoccupazione per «le manipolazioni delle notizie che spesso vediamo sui social».

Anche l’assessore comunale alla Cultura Federico Pirone ha ricordato l’importanza «di un giornalismo competente e trasparente, che diventi una bussola per capire la realtà in un contesto multimediale in cui tutti pensiamo di essere in grado di fare qualsiasi cosa».

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