Mercatone Uno: riparte la trattativa sulla “cassa” e sugli acquirenti

I 28 lavoratori sperano  nell’aumento dell’assegno da 500 a 800 euro I sindacati: sarebbe meglio un compratore unico

sacile. Mercatone Uno: primo tavolo romano 2020 sulla crisi che ha chiuso il punto vendita a Sacile 220 giorni fa con altri 50 nazionali: domani si tornerà a trattare al ministero.

Sul piatto le buste paga della cassa integrazione straordinaria prorogata di cinque mesi e il futuro incerto di 28 lavoratori nel negozio di Cornadella con altri 1.700 dell’ex colosso del settore arredo e bricolage.

«Salari e nuovi acquirenti sul piatto della trattativa – hanno anticipato i sindacalisti Flcams-Cgil –. Il Gruppo Mercatone è stato ceduto nel 2018 alla Shernon Holding, poi fallita dopo nove mesi. Al centro dell’incontro in via Veneto con Fisascat, Uiltucs e Ugl Terziario chiederemo l’integrazione salariale per i lavoratori in cassintegrazione».

Il decreto Milleproroghe ha previsto l’integrazione dell’assegno di cassa integrazione ai livelli retributivi pre-crisi. In numeri: da 500 euro medi mensili a circa 800. «I contratti part-time siglati nel periodo della gestione poi fallita Shernon Holdign sono mediamente di 500 euro al mese – ha confermato Massimiliano Burelli, sindacalista Flcams-Cgil –. Sono stati sottoscritti nel 2018 per rispondere alla volontà di rilancio proposta da Shernon e su questi è stata calcolata la cassa integrazione dopo il fallimento 2019».

La speranza è quella dell’aggiunta di 300 euro medi, come prevede la “cassa” per un contratto di lavoro a 38 ore settimanali.

Ma al Mercatone Uno i lavoratori sacilesi aspettano anche un nuovo acquirente. «Chiediamo un aggiornamento sulla trattativa privata in corso su cui ancora non si sa nulla di sicuro – ha anticipato Gianni Schembri della Uil-Tucs –. Bisognerà capire se chi compra opterà per una selezione “spezzatino”. L’ideale sarebbe qualcuno che comprasse il Gruppo». Una dozzina le offerte, per ora solo indiscrezioni. —

C.B.

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