Mercato in Portanuova Gli stand riempiono la via

Al via da ieri pomeriggio l’appuntamento settimanale con i prodotti biologici Dopo le proteste per i disagi del cantiere in Primo maggio arrivano i progetti
Udine 25 ottobre 2013 mercatino bio Copyright Petrussi Foto TURCO
Udine 25 ottobre 2013 mercatino bio Copyright Petrussi Foto TURCO

«In via Portanuova il disagio diventa opportunità». È l’assessore comunale alle attività produttive Alessandro Venanzi a mettere il sottotitolo al mercatino biologico del Borgo. Perché ieri pomeriggio – a dispetto del rumoroso cantiere del parcheggio di piazza Primo maggio – la stradina che collega le due anime del centro storico era in festa. E per una volta: commercianti e amministrazione comunale uniti.

Anche se non è mancata la protesta – pacifica – dei contestatori del Comitato Zardin Grant. «Il mercato ha cadenza settimanale – spiega l’assessore – insomma, è un appuntamento fisso che prosegue per tutto il 2013 (unica eccezione il primo novembre, ndr) e propone dalle 15.30 alle 19 il meglio die prodotti biologici del Friuli Venezia Giulia. È il frutto di una serie di incontri e confronti iniziati con i commercianti della zona, provati dalla presenza del cantiere. Siamo riusciti a costruire un ottimo rapporto che ha abbattuto quel limite che purtroppo a volte i cittadini percepiscono fra l’amministrazione e il territorio». Ma il mercatino settimanale è soltanto la prima di una serie di iniziative che punta a riportare i friulani nel cuore di Udine. «In un’ottica di collaborazione fra diversi assessorati (al taglio del nastro ha partecipato pure il delegato alla Mobilità Enrico Pizza, ndr) puntiamo ad animare la zona. Insomma, si sta concretizzando l’appello alla collaborazione che avevo fatto ai commercianti a inizio mandato. Non è stato facile, ma è bello cominciare a raccogliere i frutti».

Ma c’è di più. Il modello Borgo Portanuova «è esportabile – spiega Venanzi –. Penso a via Aquileia, Borgo Grazzano, via Pracchiuso e Largo dei Pecile. Tutte aree che potrebbero trarre ulteriore giovamento da un modello simile. C’è chi ha già fatto molta strada, come Largo dei Pecile e chi meno, ma l’importante è l’obiettivo: rendere il centro storico attrattivo, portare le persone in città per dare nuovo slancio alle attività commerciali». Commercianti e amministrazione hanno pensato anche ai turisti. Perché nella zona sono spuntati una serie di cartelli che, se da un lato indicano piazza Primo maggio e via Mercatovecchio, dall’altro ricordano a tutti che l’accesso su via Portanuova è sempre aperto. Insomma, l’arredo urbano cresce e nel frattempo si riscoprono anche quegli angolini magici che Udine è in grado di regalare. Come, per esempio, via Molin nascosto e la roggia dove sono sistemati alcuni stand e c’è persino un abile artigiano che sforna pizze calde, rigorosamente bio. Il Comitato Zardin Grant pensa però che dietro al mercatino biologico in realtà si nasconda «il mercato del consenso», come è scritto sul volantino che ieri pomeriggio distribuivano alcuni attivisti.

«La tempistica dell’evento rende evidente quanto il parcheggio di piazza Primo maggio sia l’unica preoccupazione dell’amministrazione – prosegue la nota del Comitato –. Il volere costruire consenso intorno a un’opera tanto inutile quanto costosa, attraverso compensazioni è una tecnica utilizzata da molti Comuni per fare digerire altrettante opere faraoniche senza senso e palesa come la politica non sia affatto cambiata: il consenso non è ottenuto con argomentazioni, ma comprato con indennizzi parziali e aleatori».

Michela Zanutto

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