Meno vaccinazioni contro l’influenza: i più a rischio sono gli over 65

I medici in Fvg: lontano l’obiettivo del 70% degli immunizzati. «Il momento giusto? Tra fine ottobre e inizio novembre»
ANTEPRIMA Udine 21-09-2009 vaccinazioni
ANTEPRIMA Udine 21-09-2009 vaccinazioni

UDINE. «Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (Ecdc) stima che ogni anno in Europa si verificano dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che da 15 mila a 70 mila cittadini europei muoiano ogni anno per complicanze dell’influenza. Il 90 per cento dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base».

CINQUE DOMANDE SULLA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

  • Chi? Fortemente consigliato per gli over 65, soprattutto se affetti da patologie croniche,
    di tipo bronchiale, cardiologico
  • Quando? Meglio tra fine ottobre e inizio novembre, ma ci si può vaccinare fino a febbraio
  • Cosa? Oltre all’antinfluenzale è consigliato anche l’antipneumococcico, che si fa una sola volta
  • Quanti? L’immunizzazione degli over 65 raggiunge in Fvg il 55-60%. L’obiettivo è di arrivare al 70%
  • Perchè? Nei pazienti con patologie pregresse anche un’influenza aggressiva può risultare fatale

È quanto riporta la circolare del Ministero della Salute nelle raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza per la stagione 2018-2019.

Guerra all'influenza, tutto quello che c'è da sapere sui vaccini
20080207 - ROMA - INFLUENZA: E' PICCO EPIDEMIA, 1,5 MLN A LETTO FINO OGGI . ESPERTI, STAGIONE PRECOCE MA MEDIA INTENSITA',BIMBI PIU' COLPITI. Un'immagine d'archivio dell' ottobre 2006 mostra una bambina a letto con l'influenza. Raggiunto il picco dell'epidemia ..influenzale per la stagione 2007-8,l'incidenza dei casi infatti, affermano gli esperti, nelle ultime due settimane si e' stabilizzata, confermando che siamo al 'punto piu' alto' nella diffusione del virus. Oltre un milione e mezzo gli italiani che, sino ad oggi, sono finiti a letto con febbrone e dolori..ANSA ARCHIVIO/FRANCO SILVI/ji


«L’Organizzazione Mondiale della Sanità – afferma Fernando Agrusti, presidente provinciale della Fimmg di Pordenone (Federazione italiana dei Medici di famiglia) – ha fissato un obiettivo epidemiologico ottimale di vaccinare oltre il 90 per cento della popolazione ultrasessantacinquenne. Nella nostra regione l’obiettivo da qualche anno è del 70 per cento, invece la media regionale è del 55-60 per cento».

A determinare la bassa soglia di vaccinazioni per l’influenza è stata la vera e propria psicosi che si è creata nel 2014 quando alcune morti furono associate erroneamente a un vaccino antinfluenzale. «Questo fatto – sottolinea Agrusti – ha contribuito negativamente alla diffusione del vaccino. Negli anni successivi c’è stata una ripresa anche se lenta e stiamo riportando numeri migliori».

Il medico sottolinea che è importante a una certa età vaccinarsi contro l’influenza: «Ormai è dimostrato da studi epidemiologici internazionali – prosegue – che è fondamentale vaccinare gli anziani, perché sono quasi sempre pazienti con pluripatologie. L’influenza può essere un fattore importante per avere gravi problemi o arrivare al decesso.

La prevenzione salva la vita a chi è “esposto” all’influenza
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È consigliato a tutti pazienti anziani – prosegue il presidente provinciale della Fimmg –, soprattutto se affetti da patologie croniche, di tipo bronchiale, cardiologico o pazienti fragili a cui anche una sola influenza può provocare danni alla loro salute».

Il vantaggio di aumentare le vaccinazioni è anche quello di ottenere l’immunità di gregge e evitare che il virus circoli: «In questo modo – sottolinea Agrusti – riesci a coprire anche una piccola parte che non si può vaccinare. Quindi vaccinarsi è anche una questione etica perché aiuti a proteggere anche quelle persone che loro malgrado non possono farlo».

È importante anche quando vaccinarsi: «La campagna vaccinale – prosegue – normalmente comincia tra fine ottobre e inizio di novembre. Questo è un buon periodo per vaccinarsi anche se si può fare fino a gennaio o febbraio. È evidente che prima lo fai prima riesci a sviluppare le difese immunitarie, ci vogliono circa una quindicina di giorni. Fatto con queste tempistiche consente di essere difeso quando la malattia comincia a circolare».

Per quanto riguarda il vaccino che sarà somministrato Agrusti spiega anche che «sicuramente una parte dei virus saranno gli stessi dell’anno scorso. Su una base che rimane la stessa vengono inseriti ceppi che sono rilevati negli emisferi dove l’influenza arriva prima».

È consigliato per le persone anziane anche il vaccino antpneumococcico. «Il vantaggio di questo – afferma ancora Fernando Agrusti – è che ormai la letteratura medica dice che di questo basta anche una sola vaccinazione. A differenza dell’influenza che va ripetuta ogni anno, la fai un’unica volta».

Agrusti evidenzia poi il ruolo importante dei medici di famiglia in questo ambito: «Da quanto le vaccinazioni sono diventate una prerogativa dei medici di medicina generale – sottolinea – c’è stata una attività capillare e la percentuale di vaccinati è aumentata».


 

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