Mattarella, l’ultimo atto da giudice riguarda Tolmezzo

UDINE. L’ultima sentenza che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato come giudice costituzionale affossa definitivamente la possibilità che sia riattivato il tribunale di Tolmezzo.
Il 14 gennaio scorso, infatti, la Corte costituzionale - presidente Alessandro Criscuolo, cancelliere Gabriella Paola Melatti e per l’appunto giudice redattore il nuovo Capo dello Stato - ha dichiarato inammissibili le richieste formulate dai consigli regionali di Basilicata, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Campania di indire un referendum abrogativo della norma che sopprime 30 tribunali ordinari, le corrispondenti procure della Repubblica nonché 220 sezioni staccate di tribunali ordinari. Tra questi, per l’appunto, il tribunale di Tolmezzo.
Inutile, quindi, per chi si oppone alla decisione, appellarsi al presidente della Repubblica visto che da giudice costituzionale è stato estensore della sentenza che ha giudicato inammissibile il referendum.
La Consulta ha specificato che i referendum sono inammissibili poiché diretti, ancorchè non esplicitamente, alla “reviviscenza”, totale o parziale, delle disposizioni precedenti (che prevedevano gli uffici giudiziari soppressi), oggi abrogate.
Il fine ultimo delle tre richieste, infatti, ad avviso dei giudici delle leggi non sarebbe quello di mera demolizione della normativa esistente, bensì quello della reintroduzione della disciplina anteriore alla soppressione dei suddetti uffici giudiziari.
Un risultato che non è conseguibile mediante lo strumento referendario, ha affermato la Corte, chiamando a sostegno la giurisprudenza consolidata in materia perché l’abrogazione, a seguito dell’accoglimento del referendum, di una disposizione a sua volta abrogativa, non è idonea a rendere di nuovo operanti norme che, proprio in virtù di tale disposizione, sono state espunte dall’ordinamento.
In altre parole, il referendum “abrogativo”, ha chiarito la Consulta, non può diventare “propositivo”, introducendo una nuova statuizione, perché in tal modo andrebbe al di là della sua natura realizzando un’ipotesi non ammessa dalla Costituzione.
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