Marcuzzo non si dimette e non si candiderà

Resta in “sella” Luca Marcuzzo. Le annunciate dimissioni da assessore alla montagna della Provincia di Udine, alla fine, non sono state formalizzate, grazie a una decisa presa di posizione del coordinamento provinciale dell’Udc, che ha convinto Marcuzzo a ripensarci. «Salvo per il segretario Ottorino Faleschini, i colleghi mi hanno dimostrato grande solidarietà inducendomi al ritiro delle dimissioni», ha fatto sapere ieri l’ex sindaco di Buja, ricordando peraltro che la lettera, pur firmata e dunque pronta, non è mai stata consegnata né nelle mani del capogruppo Udc a palazzo Belgrado, né in quelle del presidente Fontanini. Caso dunque rientrato, anche se la posizione di Marcuzzo nell’Unione di centro resta quella di un outsider. L’assessore non nasconde d’avere idee diverse da quelle della maggioranza degli scudocrociati regionali, «visto che – afferma – sono distante da molte delle scelte prese dai vertici». Su tutte quella di correre alle Regionali con Renzo Tondo, anziché con una lista autonoma e un proprio candidato presidente, come proposto dall’assessore di Buja. «Ritengo che la mia posizione di minoranza possa tranquillamente convivere nel partito», dice, attendendo ora le Regionali come la «prova del nove», utile a decretare, sulla base del risultato elettorale, quale era la scelta di campo e di programma migliore. Nel frattempo il suo nome non sarà tra quelli dei candidati, né alle Regionali né alle Provinciali. «A dimostrazione che non sono interessato alle poltrone – afferma con orgoglio -, come invece sostenuto dalla segreteria provinciale. A scanso di equivoci, ero disposto a dimettermi e ora rifiuto, proprio perché non condivido le posizioni di maggioranza del partito, ogni eventuale candidatura. Altro che poltrone». (m.d.c.)