Marcia indietro, niente targhe alterne

Meno di 24 ore dopo la firma dell’ordinanza scatta la revoca. «Previsioni del tempo inesatte», inquinamento sparito
Di Enri Lisetto
FOTO MISSINATO - TARGHE ALTERNE
FOTO MISSINATO - TARGHE ALTERNE

Non sono passate nemmeno 24 ore dall’annuncio delle targhe alterne causa smog che è arrivata la marcia indietro, ieri poco dopo mezzogiorno. Le polveri sottili hanno voluto fare uno scherzetto ai previsori del tempo (ai quali è stata attribuita la responsabilità di ipotesi di meteo nefasto) e se ne sono andate anzitempo, per la gioia degli automobilisti e sollievo per tre amministrazioni che avrebbero dovuto mettere in moto la macchina del “piano di azione comunale”.

È durato meno di 24 ore, dunque, il provvedimento che imponeva le targhe alterne da oggi a Pordenone, Cordenons e Porcia. Ieri, un sms di Nicola Conficoni, assessore alla mobilità e all’ambiente del capoluogo, ai colleghi delle città confinanti, ha ordinato la marcia indietro. Ma cosa è successo di così epocale fa far revocare un provvedimento appena deciso? Tutta “colpa” dei previsori del tempo, che avevano annunciato atmosfera “stagnante” e priva di ventilazione, invece la domenica s’è portata via tutto il pm10. «Ma – assicura Conficoni – tra poco non si porrà più il problema». Si passerà al “blocco stagionale”. Per adesso, visto che le previsioni parlano di nebbia e aria stagnante da martedì (e quindi si presume che lo smog tornerà a salire), le amministrazioni comunali hanno invitato la cittadinanza a un uso moderato dell’auto e degli impianti di riscaldamento. Caso mai, ripartirà il conto alla rovescia, con le dita incrociate a implorar pioggia e vento: «Non c’è nulla di male, è normale attendere le previsioni».

Le misure prevedevano la limitazione alla circolazione dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Il divieto di circolazione valeva per tutti i veicoli nell’area centrale, a eccezione di quelli dei residenti all’interno del ring, solo per spostamenti di uscita o entrata, e a quelli non catalizzati nell’area estesa.

Targhe sì, targhe no, potrebbero essere le ultime settimane di sfoglio della margherita. Un mese fa l’ultimo incontro con gli amministratori dei Comuni contermini, il nuovo piano antismog sta per diventare realtà: sarà questione di qualche settimana. Tanto che Pordenone sta già facendo il monitoraggio dei flussi di traffico lungo il ring, attraverso specifiche piastre che registrano il passaggio delle auto, per capire che cosa succederà quando sarà interdetto, dalle 16 alle 20, alle auto inquinanti per intere stagioni, ovvero, come a Udine, per Euro 0 e 1 benzina, sino a Euro 3 per i diesel.

«La chiusura stagionale – precisa l’assessore Nicola Conficoni – supera la necessità di doversi confrontare quotidianamente con le previsioni del tempo per assumere provvedimenti. Il piano non sarà legato dunque all’emergenza, ma alla stagione».

Il Friuli Venezia Giulia registra meno abitanti di metà Capitale, ma un piano d’azione univoco non ce l’ha. E non ce l’avrà. Pordenone, infatti, agirà con i comuni contermini: Porcia e Cordenons, Roveredo e San Quirino, Azzano Decimo, Zoppola e Fiume Veneto, Prata e Pasiano. «Il tavolo – aggiunge Conficoni – mira a condividere gli stessi provvedimenti da adottare per contenere gli episodi acuti di inquinamento. È questo il criterio del piano regionale».

Restano, e si registrano sui social network, le perplessità degli “sballottati” tra targhe alterne si e no, annunciate e revocate nel giro di meno di 24 ore e di coloro che ritengono, i 30 chilometri orari e le rotonde, ancor più inquinanti dei semafori. «Caso mai – chiarisce Conficoni – è il contrario ed è universalmente riconosciuto. Il piano della mobilità e il piano di azione comunale daranno risposte strutturali a questi problemi». Per oggi una risposta c’è: niente targhe alterne. Domani è un altro giorno.

EnriLisetto

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