Manuela Di Centa nella squadra di Marchini: "Roma cambi marcia sullo sport"

L’ex campionessa olimpica di Paluzza entra nel team di esperti del candidato sindaco appoggiato da Berlusconi. Il ruolo sarà soltanto tecnico: «Non diventerò assessore, la mia attività politica si è chiusa da anni»

UDINE. Manuela Di Centa torna in campo, ma solo da un punto di vista tecnico. L’ex campionessa olimpica di sci di fondo, è infatti entrata a far parte del team di esperti scelti da Alfio Marchini per provare la scalata al ruolo di sindaco di Roma e, in caso di successo, sui cui poggiarsi per governare la città dal Campidoglio.

Di Centa è stata presentata ieri nella capitale, assieme ad altri undici componenti dello staff di Marchini, ma il suo nome non sarà inserito né all’interno della civica del candidato sindaco né in quella di Forza Italia, cioè il partito storico della campionessa di Paluzza.

Nonostante la presenza di Silvio Berlusconi (e pure di Guido Bertolaso) ieri al fianco di Marchini, Di Centa, parlamentare azzurra dal 2016 al 2013, ha chiesto e ottenuto di riservarsi un ruolo puramente tecnico perché «con la politica ho chiuso tre anni fa e non ho intenzione di riaprire quella fase della mia vita».

Questo significa, assicura, che anche in caso di vittoria di Marchini, il suo nome non rientrerà tra quelli che affiancheranno il neo-sindaco in giunta.

«No, non sarò assessore – conferma Di Centa –, ma sono certa di poter comunque dare il mio contributo». In quale campo? Ovviamente in quello in cui ha eccelso maggiormente nel corso della sua vita: lo sport. «Marchini mi ha chiesto di pensare – ha spiegato – a una serie di progetti e di iniziative per rilanciare lo sport in città».

Il binomio Di Centa-Roma ha fatto pensare a molti, immediatamente, che sia stata chiamata da Marchini soprattutto per supportare la candidatura della capitale alle olimpiadi del 2024, ma l’ex onorevole nega e amplia il concetto a un discorso molto più ampio.

«È chiaro che la corsa per ospitare i giochi – ha proseguito – attira maggiormente l’attenzione, ma il mio compito nelle intenzioni di Marchini sarà più complesso. Io metto in campo la mia esperienza non soltanto di sportiva e di campionessa, ma anche di componente del Comitato olimpico nazionale e di quello internazionale con la volontà di provare a fare cambiare passo alla città in una materia fondamentale come lo sport».

Perché secondo Di Centa il ragionamento sulla materia è a 360 gradi e non si limita alla sola attività sportiva, dilettantistica o d’élite che sia.

«Non parlo nemmeno del puro aspetto agonistico – ha detto –, ma della capacità che lo sport ha di influenza economia, cultura, sociale, crescita e salute di una città che è tre volte più grande dell’intero Friuli Venezia Giulia. Dobbiamo farlo diventare parte integrante della metropoli e un volano di svolta finanziario e sociale di Roma».

Tra tutti gli sfidanti, dunque, Di Centa è stata scelta – e ha accettato – da Marchini e l’impressione è che sul suo nome penda la longa manus berlusconiana. «La verità è un’altra – ha concluso l’ex deputata – e Berlusconi, che appoggia Marchini con un’altra lista, non c’entra nulla. Io provengo da un mondo, quello dello sport, in cui non esistono colori politici, non c’è destra o sinistra.

Quando vinci, lo fai per tutti e, se vesti la maglia azzurra, in nome di tutta la nazione. Di Marchini, che conosco da tempo, mi è piaciuto questo: porsi al di sopra dei partiti e voler essere il sindaco di tutti i romani. Se gli ho detto sì è proprio perché penso di essere come lui. Una persona che è in grado di rimboccarsi le maniche e di lavorare per il bene dei cittadini, non a favore di una parte politica considerato come, lo ribadisco, la mia esperienza si sia conclusa nel 2013».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto