MANLIO COLLAVINI

Oggi alla guida di una delle aziende storiche del Friuli, fondata nel 1896 dal nonno, Eugenio Collavini, fu tra i primissimi a portare i vini friulani nel mondo. Da Rivignano, nel 1966, trasferisce...
Udine 29 Novembre 2017. Premiazioni Camera di Commercio. © Foto Petrussi
Udine 29 Novembre 2017. Premiazioni Camera di Commercio. © Foto Petrussi
Oggi alla guida di una delle aziende storiche del Friuli, fondata nel 1896 dal nonno, Eugenio Collavini, fu tra i primissimi a portare i vini friulani nel mondo. Da Rivignano, nel 1966, trasferisce le cantine a Corno di Rosazzo, dove acquista il castello Zucco-Cuccanea, un antico maniero del XVI secolo diventato dimora della famiglia. È stato anche tra i primissimi a credere nel Pinot grigio vinificato in bianco, si parla del 1969 e, nel 1971 crea Il Grigio, spumante che ha fatto tendenza. Ma a lui si deve soprattutto lo studio sulle potenzialità della Ribolla Gialla. Un vitigno su cui ha iniziato a lavorare sin dagli anni Settanta. Manlio se ne appassiona e comincia a testarne le potenzialità nei vini fermi, prima, e negli spumanti poi. Un lavoro lungo una vita che lo ha portato a mettere a punto un suo procedimento di spumantizzazione, il “metodo Collavini”, uno Charmat modificato che ruba elementi dal metodo classico con una lunga permanenza sui lieviti per alzare l’asticella della qualità. E il risultato è una bollicina straordinaria, la Ribolla Gialla Brut ’13, che oggi, nella guida Vini d’Italia 2018, conquista per la prima volta i Tre Bicchieri. Oggi la Collavini srl è un’azienda “familiare” che vede, accanto a Manlio, la quarta generazione con i figli Giovanni e Luigi.


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