Mancano troppi primari due ospedali in affanno

Tra Gorizia e Monfalcone ci sono stati tre pensionamenti e nessuna sostituzione Hanno lasciato Lazzarino, D’Atri e Alecci: al loro posto medici “facenti funzione”
Di Vincenzo Compagnone
Bumbaca Gorizia 19.04.2014 Ospedale - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.04.2014 Ospedale - Foto Pierluigi Bumbaca

Si allunga sempre di più la lista dei reparti (o, come si dice in termini tecnici, strutture operative complesse) rimasti senza primario negli ospedali di Gorizia e Monfalcone. Succede che i dirigenti vanno in pensione, ma non vengono rimpiazzati attraverso nomine frutto di un concorso. I reparti sono così diretti da medici “facenti funzione” ma risultano inevitabilmente ridimensionati nell’organico e, talvolta, impoveriti nell’offerta di servizi.

Soltanto in febbraio sono stati ben tre i primari che hanno lasciato il San Giovanni di Dio e il San Polo.

Cominciamo con l’ospedale goriziano, dove è andato in pensione il dottor Lucio Lazzarino, già a capo della Neurologia. Ne fa le veci la dottoressa Silvia Ros, ma Lazzarino non è riuscito a coronare l’obiettivo perseguito con più forza negli ultimi tempi e cioè quello dell’attivazione della trombolisi (il trattamento per i pazienti colpiti da ictus).

Il via libera al servizio, un anno fa, sembrava cosa fatta - l’allora direttore sanitario Marco Bertoli lo annunciò durante una commissione comunale -, ma poi è stato accantonato, a quanto sembra definitivamente, dalla Regione. Col pensionamento di Lazzarino vi sarebbero stati inoltre dei problemi legati all’Unità di valutazione del morbo di Alzheimer di cui l’ex primario era referente.

A Monfalcone se ne è andato, dopo 11 anni, il dirigente dell’Ostetricia e Ginecologia, Attilio D’Atri. Dal dicembre del 2013 D’Atri era diventato primario “a scavalco” anche del reparto maternità di Gorizia, poi scomparso con la contestatissima chiusura del Punto nascita il 27 luglio 2014. D’Atri ha chiuso in bellezza: nel 2014, in un quadro generale di calo demografico, il suo reparto ha fatto registrare 616 parti, 130 in più rispetto all’anno precedente anche grazie ovviamente all’afflusso di utenti goriziane.

Ora, però, il reparto rischia di andare in affanno: primario facente funzioni è diventato il dottor Giovanni Alescio, già a Gorizia e prima ancora a Palmanova. Ma due dottoresse hanno le valigie pronte, rispettivamente per Siracusa e Portogruaro. Da 12 medici più il primario l’organico scende quindi a 10 più uno, ritenuto insufficiente visto che i medici devono coprire anche l’attività ambulatoriale a Gorizia.

Infine, è andato in pensione il primario di Ortopedia Vincenzo Alecci, ma in questo caso, un po’ a sorpresa, i vertici della nuova Azienda Bassa friulana-Isontina hanno subito nominato dirigente a scavalco del reparto il dottor Otello Regeni, primario a Palmanova.

A sorpresa anche perché, nell’ambito del nuovo concetto degli “ospedali a coppia” (Gorizia-Monfalcone da una parte, Palmanova-Latisana dall’altra) a rigor di logica il posto avrebbe dovuto essere ricoperto dal primario ortopedico di Gorizia, Franco Gherlinzoni.

Ormai da… una vita, poi, sono scoperti i primariati delle due Cardiologie. Al San Giovanni il dottor Flavio Faggioli è “facente funzioni” da 4 anni, a Monfalcone Enzo Barducci da 3 e mezzo. In questo caso c’è un perché. Uno dei due reparti, con la riforma Serracchiani, sarà chiuso entro giugno (salvo rinvii). Solo allora, probabilmente, sarà indetto un concorso per la guida di quello - le voci di corridoio indicano Gorizia, che però rischia sul fronte dell’area chirurgica - che rimarrà in vita.

Sempre a Gorizia, da tre anni è scoperto il primariato di Nefrologia ed Emodialisi, retto in qualità di “facente funzioni” dalla dottoressa Manuela Bosco, mentre la stessa situazione si riscontra in Pneumologia (in questo caso si tratta però di una struttura operativa semplice, senza posti letto: i malati sono ricoverati in Medicina), guidata dal dottor Fabio Vassallo.

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