Mancano quattro medici Cardiologia in affanno

GORIZIA. Un medico – il dottor Salvatore Accardo - si è trasferito il primo febbraio a Udine, un altro – il dottor Aldo Carbonari – nei giorni scorsi è caduto in bicicletta e si è fratturato bacino e clavicola (ne avrà per diversi mesi) e così il reparto di Cardiologia, già in sofferenza, dell’ospedale di Gorizia si è ritrovato improvvisamente con l’organico addirittura dimezzato: soltanto 4 sono gli specialisti che si alternano nei turni di notte, dal momento che uno ne è esentato per motivi di salute, a fronte di una “squadra” che dovrebbe annoverare otto medici più il primario. Proprio quest’ultimo, il dottor Flavio Faggioli, ha scritto subito una lettera alla direzione dell’Ass Bassa Friulana-Isontina per far presente la precarietà della situazione, che coinvolge un settore molto delicato come quello della terapia intensiva (unità coronarica) e sub-intensiva. I turni, al momento, sono garantiti per una settimana, dopodiché, in mancanza – come è scontato – di assunzioni – bisognerà molto probabilmente ricorrere ai gettonisti, che dovrebbero arrivare da altri nosocomi dell’Azienda per coprire i “buchi”.
Il “dimagrimento” dell’organico dei cardiologi del San Giovanni di Dio, oltretutto, capita in un momento decisamente inopportuno, e cioè quando è alle viste il concorso per la nomina del nuovo primario unico dei reparti di Gorizia e Monfalcone. Va detto peraltro che la data della sua effettuazione non è stata ancora fissata e continua a slittare, dal momento che non si riesce, a causa delle rinunce a catena, a formare la commissione d’esame: un caso davvero insolito. Fatto sta che, originariamente preannunciato per aprile, il concorso (al quale si sono iscritti una dozzina di medici, fra cui i goriziani Faggioli e Roberto Marini, con il dato curioso rappresentato della partecipazione di uno specialista che lavora in prestigiose cliniche di Bruxelles, Gaetano Paparella) è ancora nel limbo e potrebbe svolgersi addirittura dopo maggio.
Sarà il nuovo primario, come ha ripetutamente affermato il direttore generale dell’Ass Giovanni Pilati, a prendere, di concerto con i vertici aziendali, le importanti decisioni riguardo ai futuri assetti organizzativi della cardiologia al San Giovanni di Dio e al San Polo. Una nomina, quindi, molto attesa soprattutto per quel che concerne la dislocazione dell’Unità coronarica, con letti monitorati, prestazioni specialistiche e la guardia cardiologica sulle 24 ore: un servizio che Gorizia rivendica con forza ma che viene osteggiato da Monfalcone che non si accontenta di una presenza cardiologica diurna per visite urgenti e ambulatoriali, test ergometrici, ecografie e consulenze pre-operatorie.
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