Malore in gara stronca il talent scout Favaro
Stava partecipando a una cicloturistica a Medea, nel Goriziano. Ha fatto in tempo ad afferrare la borraccia, poi è caduto
Il mondo del ciclismo è in lutto. L’improvvisa e tragica morte di Gerardo Favaro, cicloamatore, ex dilettante ma soprattutto tecnico stimato, ha colpito tutti gli appassionati della Destra Tagliamento. Gerardo, 63 anni, residente a Udine, infatti, era molto conosciuto in provincia di Pordenone non solo per i suoi trascorsi agonistici ma anche per l’attività di direttore sportivo. La stessa lo aveva portato a legare il proprio nome con un filo resistente al Fontanafredda Ugs Grimel. Nei dieci anni trascorsi presso il sodalizio gialloblù, coincisi con la presidenza di Gilberto Pittarella, suo ex allievo che aveva insistito per portare in società il vecchio maestro, Favaro si fece amare dai suoi corridori come rispettare e stimare dalle squadre rivali. Il Fontanafredda gli deve molto. Come talent scout e formatore di giovani promesse, ebbe modo di lavorare con i migliori talenti della Destra Tagliamento dell’ultimo decennio, da Riccardo Ceschiat ai fratelli Giulio e Silvio Basso, da Gianni Da Ros a Davide Cimolai, ed ancora agli attuali dilettanti Paolo Corrà, Michele Da Ros, Luca Del Ben. Tutti gli devono qualcosa, in termini di consigli e insegnamenti dispensati con saggezza paterna. Colpito da una grave malattia nel 2004, Favaro aveva deciso di mollare l’attività di direttore sportivo, ritornando al capezzale del Fontanafredda solo per amicizia nei confronti della dirigenza nel corso della stagione sportiva 2006. Quest’anno, però, non aveva rinnovato la tessera da direttore sportivo, volendo godersi il tempo libero andando in bicicletta, quasi sentisse di dover recuperare il ritardo accumulato. E il suo giro si è concluso verso le 10.30 di ieri davanti al bar trattoria “Alterego” in Corso Friuli, corrispondente al tratto della strada provinciale 6 che da Versa di Romans passa per il centro abitato di Medea e porta poi verso Angoris. In quel momento stava transitando il gruppo di cicloamatori partecipante al Trofeo “Città di Romans” partito pochi chilometri prima. Favaro si trovava in sella alla propria bicicletta e stava pedalando in coda al gruppo quando qualcuno dei compagni di corsa l’ha visto agguantare la borraccia, portarla alla bocca e poi sbandare, come fosse stato colpito da un improvviso, grave malessere, perdendo il controllo del manubrio. Caduto sull’asfalto battendo la testa contro il cordolo del marciapiede, le sue condizioni sono parse subito gravissime: sul luogo dell’incidente sono giunti i sanitari del 118 e l’elisoccorso ma qualunque tentativo di rianimarlo si è rivelato purtroppo vano. L’autopsia chiarirà se a provocare il decesso sia stato un malore o il colpo al capo rimediato nella caduta. Poi la magistratura rilascerà il nullaosta e saranno celebrati i funerali.
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