Magredi, fotografi “contro” militari «Io, risparmiato dai carri armati»

Il suo obiettivo era di fare birdwatching nei Magredi, in realtà si è trovato tra i carri armati dell’Esercito. La singolare avventura la racconta il pordenonese Fabio Zardo.
«Da sempre amante dei Magredi, li frequento almeno una-due volte la settimana per i miei hobbies: jogging, passeggiate con il cane, mountain bike», comincia il racconto.
È «perfettamente al corrente» che vaste aree sono interessate da vincoli militari. «Più volte mi è capitato di incontrare sentinelle con la bandiera rossa che impedivano l’accesso ad alcune zone per esercitazioni in corso. Dopo quattro chiacchiere in amicizia ritornavo sui miei passi». Fin qui tutto bene.
La scorsa settimana, però, è successo «un episodio inquietante».
Tra i vari hobbies di Fabio Zardo c’è il birdwatching – ovvero l’osservazione degli uccelli in natura, nonché l’ascolto e il riconoscimento di canti e richiami – e la foto naturalistica. Come è noto, il momento migliore per l’osservazione è il mattino presto, dopo l’alba. La scorsa settimana, una mattina, verso le 5, dunque, ha raggiunto il posto prescelto «non trovando né sentinelle né avvisi di alcun tipo».
Era mimetizzato tra i cespugli dei Magredi di San Foca con binocolo e macchina fotografica, quando «avverto in lontananza un ronzio che, nel volgere di pochi minuti, si è trasformo in un assordante rombo. Una decina di carri armati passa, a tutta velocità, su uno sterrato a una trentina di metri dalla mia postazione. Confesso la mia preoccupazione pensando a cosa sarebbe potuto succedere se avessero deciso di prendere un’altra direzione».
Per la verità non è la prima volta. «Qualche anno fa un episodio analogo: dopo un birdwatching iniziato all’alba, al ritorno una sentinella voleva impedirmi di raggiungere la macchina a causa di una esercitazione a fuoco in corso. Ovviamente non avendo altre possibilità per ritornare a casa mi rifiutai e proseguii».
La domanda: «C’è modo di conoscere i giorni in cui vengono effettuate esercitazioni militari per evitare inconvenienti potenzialmente pericolosi? Anni fa, in occasione delle esercitazioni venivano esposti cartelli di avvertimento: successivamente sono scomparsi. Esiste un numero telefonico cui rivolgersi?». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto