Mafia Capitale, Carminati trasferito a Tolmezzo in regime di alta sicurezza

L'ex Nar, arrestato nell’ambito dell’inchiesta romana, è stato spostato per “incompatibilità ambientale” nel carcere carnico
Massimo Carminati ANSA/GIUSEPPE GIGLIA
Massimo Carminati ANSA/GIUSEPPE GIGLIA

TOLMEZZO. Massimo Carminati è stato trasferito oggi nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo. Assieme a lui sono stati trasferiti gran parte degli arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale che si trovavano a Rebibbia. Il trasferimento si è reso necessario per una questione di «incompatibilità ambientale».

Carminati è arrivato nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo prima delle 14 di oggi pomeriggio. Secondo quanto si è appreso, è ristretto in regime di alta sicurezza, ovvero quello applicato ai detenuti ai quali sono contestati reati associativi, esattamente lo stesso a cui era sottoposto già nel penitenziario romano.

Non è noto se divida la cella con altri detenuti o se sia rinchiuso da solo. Da quanto si è appreso il suo arrivo non avrebbe provocato reazioni nè degli altri detenuti nè all’esterno della casa circondariale.

L’ex estremista nero, accusato in passato di avere legami con la banda della Magliana e arrestato nei giorni scorsi per associazione di stampo mafioso, si trova dunque già nel carcere carnico e la conferma è arrivata nel tardo pomeriggio dal suo difensore, l’avvocato Giosuè Bruno Naso che così commenta: «Prendiamo atto di questo trasferimento che inevitabilmente finisce per limitare il diritto di difesa perchè rende difficile il dialogo tra un indagato e il suo avvocato».

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Ieri l’altro arrestato eccellente dell'inchiesta, Salvatore Buzzi, era stato trasferito nel carcere nuorese di Badu e Carros. Questi trasferimenti sono dettati anche dal fatto che, essendo accusati la maggior parte degli arrestati di associazione a delinquere di stampo mafioso, devono essere detenuti in reparti di massima sicurezza.

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