L’ultimo saluto a Vicario «Mandi Luca, si viodin»

MORUZZO. «Mandi Luca, si viodin». Nessun addio, ma il tipico saluto friulano, di chi si dà appuntamento a una prossima volta. È con queste parole, tanto semplici quanto cariche d’affetto, che è stato...

MORUZZO. «Mandi Luca, si viodin». Nessun addio, ma il tipico saluto friulano, di chi si dà appuntamento a una prossima volta. È con queste parole, tanto semplici quanto cariche d’affetto, che è stato salutato Luca Vicario, il ragazzo di 26 anni di Moruzzo, morto lunedì dopo un intervento chirurgico all’ospedale di Padova.

La cerimonia laica, celebrata ieri al cimitero di Santa Margherita del Gruagno, ha richiamato oltre un centinaio di persone, accorse per dare sostegno alla famiglia del giovane.

All’ingresso della camera ardente è stato posizionato un microfono, al quale si sono alternati parenti e amici. Lacrime e pianti non hanno impedito di condividere ciò che era Luca: un ragazzo sensibile, pieno di umanità, che entrava facilmente in contatto con tutti, fino a far diventare la sua anima e quella di chi gli stava accanto una cosa sola. «Quando gli ho parlato della mia malattia rara alla retina», ha ricordato un’amica con la voce rotta dal pianto, «mi ha abbracciata, senza dire niente. Le nostre anime erano una cosa sola».

«Ci sono mille e più episodi che ce lo ricorderanno», ha invece ricordato lo zio. «Nessuno gli dica addio. I ricordi lo terranno con noi».

Antonio Fracas

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