Luca Vuerich:hanno fatto benissimo

TARVISIO
. «Hanno fatto la scelta giusta. Non si sono lasciati condizionare dalla corsa agli Ottomila, dimostrando anche in questa rinuncia che sono due grandi dell'alpinismo». Non ha dubbi Luca Vuerich, che con Nives Meroi e Romano Benet ha conquistato ben quattro Ottomila.D'altronde per Luca Vuerich, giovane e apprezzata guida del Cai, ciò che è capitato all'amico Benet è stata un esperienza già vissuta.


Nel 1998 Vuerich dovette rinunciare al Nanga Parbat. «Allora stavo cosi male per un principio di edema cerebrale, che mi riportarono quasi di peso al campo base. Sul Dauhlagiri nel 2006, invece, sono stato debilitato da una bronchite e non ce la facevo più a salire per cui sono dovuto ritornare al campo base mentre Nives e Romano raggiungevano la cima. Sono cose che possono succedere, ma quando sei in quelle condizioni e inutile insistere altrimenti vai proprio incontro al peggio. Cosa che Nives e Roman hanno saputo evitare».


«Bisogna considerare - aggiunge Luca Vuerich - che a una quota sui 7 mila metri hai a tua disposizione solo un terzo di quell'ossigeno su cui invece puoi contare sui mille metri di quota, che è la nostra altitudine normale. E quindi basta un raffreddore per fare la differenza e complicarti la vita, figurarsi una bronchite.


«Invece - conclude Luca Vuerich - è evidente che, se la spedizione fosse stata composta da più alpinisti, probabilmente Nives avrebbe potuto raggiungere ugualmente la vetta anche se sono convinto che lei tutti i 14 ottomila desidera per prima cosa farli assieme a Romano e perciò non avrebbe comunque proseguito per rimanere con lui». (g.m.)

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