Lubamba in carcere: aveva “prosciugato” Zanussi e un politico

PORDENONE. Aveva raggirato anche l’imprenditore pordenonese Andrea Zanussi la showgirl televisiva Silvie Lubamba, a suo tempo lanciata da Piero Chiambretti nel programma “Markette”, arrestata a Roma, a seguito di un’ordinanza dell’autorità giudiziaria per l’esecuzione di un cumulo di pene. Il reato, ripetuto, è quello di uso indebito di carte di credito per episodi avvenuti nel 2004, 2005, 2008 e 2009.
L’indagine era partita da Fontanafredda. In quella stazione carabinieri Andrea Zanussi aveva presentato denuncia nel 2004. Due anni dopo la soubrette fu rinviata a giudizio con l’accusa di uso abusivo di carte di credito, per avere pagato conti d’albergo – 6 mila 200 euro in cinque giorni – con la card dell’imprenditore. Lubamba e Zanussi si erano conosciuti a Cortina d’Ampezzo, presentati da amici.
La star avrebbe pagato, era l’accusa, mille euro d’albergo con la American Express dell’imprenditore. Dopo un mese, però, Zanussi scoprì sulla base degli estratti conto che la soubrette aveva saldato anche 1.700 euro a Firenze e 3 mila 500 a Milano. Il 22 gennaio 2010 la quarta sezione penale del tribunale di Milano l’aveva condannata a due mesi di reclusione. Il 12 aprile 2010, due anni e due mesi per truffa, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona, per analoghi fatti contestati a Firenze.
Ancora, un’indagine era nata a seguito dell’esposto di un ex onorevole eletto in Friuli con il centrodestra e con due mandati alle spalle. La soubrette, secondo la sua denuncia del 2010, avrebbe usato la sua carta di credito in un hotel di Rapallo, pagando un conto da 20 mila euro. Insomma, secondo la ricostruzione degli investigatori, la donna approfittava delle sue relazioni di amicizia con uomini facoltosi per procurarsi in modo fraudolento bancomat e carte di credito dei malcapitati per poi fare cospicui prelevamenti dai loro conti.
La showgirl fiorentina, di origini congolesi, non era reperibile e allora gli agenti del commissariato milanese di Bonola, approfittando di una denuncia per furto di bagagli che aveva appena fatto, ieri l’hanno contattata e con uno stratagemma - il riconoscimento su un album fotografico del presunto ladro - l’hanno convinta a recarsi in un commissariato di Roma, dove è stata bloccata e trasferita a Rebibbia. Deve scontare una pena di tre anni e nove mesi.
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