L’Orto delle Orsoline ospiterà colture medievali per i turisti

CIVIDALE. Dai generici parchi urbani ai giardini tematici: Cividale affina l’offerta, consapevole dell’appeal esercitato sui turisti da tutto ciò che ha sapore medievale.
Niente di più calzante, allora – ha pensato l’ormai ex giunta civica, che ha assunto la deliberazione del caso nel corso dell’ultima seduta del mandato da poco conclusosi –, di un orticello medievaleggiante, appunto, nella cornice verde del sito noto come Orto delle Orsoline, a ridosso del complesso conventuale di Santa Maria in Valle e del tempietto longobardo, patrimonio Unesco.
Una porzione del terreno è quindi destinata ad accogliere, presto, uno spazio coltivato, all’insegna delle erbe aromatiche e delle piante officinali. E l’operazione sarà eseguita in economia, grazie a un accordo – che risponde alla logica, oltre che del contenimento dei costi, della sinergia fra ente pubblico e istituzioni cittadine – siglato dal Comune con l’Istituto tecnico agrario Paolino d’Aquileia: la realtà scolastica si farà carico dell’allestimento e della cura del contesto ottenendo, nel mentre, il beneficio della disponibilità di un sito a valenza didattica.
Trova parzialmente concretezza e compimento, così, una proposta lanciata per la prima volta (diversi anni addietro) dalla minoranza consiliare, che aveva abbozzato l’idea dell’orticello affiancandola a quella di un pomarium, ovvero di un vivaio di alberi da frutto nel segno del recupero delle specie autoctone antiche e in via d’estinzione.
Per il momento, comunque, ci si limiterà alla sezione spezie. Al municipio competerà la fase propedeutica del progetto, i lavori cioè di preparazione del terreno, di predisposizione dell’impianto irriguo e di delimitazione dell’area (e la spesa, come accennato sopra, sarà contenuta; a oggi, tuttavia, è nota solo la cifra stanziata per eventuali necessità di completamento botanico: 500 euro); a tutto il resto penserà l’Istituto agrario, che si farà carico della creazione dell’orto – fornendo a titolo gratuito sia le essenze deputate a comporre quest’ultimo che ulteriori alberi e cespugli – e della sua manutenzione, garantendo pure un periodico servizio di potatura.
Il parco realizzato nel comprensorio che si sviluppa sul retro della chiesetta di San Biagio (nei mesi scorsi l’apertura al pubblico) acquisirà presto, insomma, un elemento di peculiarità e di unicità, in ambito locale: scelta, questa, maturata in primis – come detto – per incrementare il palinsesto turistico cittadino, offrendo ai sempre più folti flussi di visitatori opzioni il più possibile di nicchia.
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