Lo storico Fogolâr in vendita: «Vogliamo farlo rinascere»

Moruzzo: il ristorante di Brazzacco, nato ai primi del Novecento, è chiuso dal 2011. Il titolare Luciano Del Fabro cerca un acquirente con un progetto per la riapertura
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MORUZZO. «Sarebbe bello che riprendesse la sua storia. Sarebbe un modo per stimolare la concorrenza a Moruzzo e nella zona collinare a beneficio della clientela che avrebbe più opportunità di scelta:. Sono le parole di Luciano Del Fabro, 62 anni, proprietario del noto ristorante “Al Fogolar” di Brazzacco, in comune di Moruzzo, attualmente in vendita.

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Nato ai primi del Novecento come osteria, nel 1962 il locale è diventato ristorante con sala da ballo grazie ai genitori di Del Fabbro, Ireneo e Andreina. Luciano vi ha messo piede fin da bambino e da allora non ha più abbandonato il locale, di cui ricorda i tempi d’oro: «Negli anni Sessanta si sono esibiti Milva, Nico Fidenco e Little Tony, solo per citarne alcuni. Ha ospitato sfilate di moda e feste per bambini con Scaramacai e il Mago Zurlì». Anche lo sport ha fatto tappa al Fogolar: da campioni del ciclismo come Bartali, Moser e Saronni, alla Juventus di Zoff, Cabrini e Tardelli. Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi ne ha apprezzato la cucina, consumando tipicità friulane.

Nel 1977 sono state aggiunte due sale, la cantina e una nuova cucina. L’intera struttura, sempre più di grido, dava lavoro a oltre venti persone e faceva ogni volta il pienone. «Creava molto lavoro» ricorda con orgoglio Luciano Del Fabro. Attorno al 2000 sono iniziate le prime difficoltà che hanno portato alla chiusura del ristorante nel 2011. Solo il bar era rimasto in funzione.

«Quando nel 1999 è morto mio padre – dice – mia madre è subentrata come socia. Nel 2013 è venuta a mancare lei e ho dovuto scegliere se proseguire da solo o con un altro socio. Non mi interessava trovarne uno perché avevo già chiuso il ristorante e mantenuto il bar per il piacere di averlo e contribuire comunque a dare un servizio alla comunità».

Stare da solo significava però dover far fronte ad alti costi, legati in gran parte alla tassazione. Così a novembre 2013 le serrande sono state abbassate. «Questo era un locale storico, come molti della zona. Invece di aiutarti ti ostacolano. Se ho chiuso è anche per questo – si sfoga Del Fabro – . Sono stato massacrato dalle tasse, soprattutto da quella sui rifiuti. Adesso devo sostenere i costi dell’Imu anche se il locale è chiuso». Da qui la proposta: «Sarebbe meglio pagare di meno visto che l’attività è cessata».

Attualmente è in cerca di un nuovo proprietario. Per Brazzacco sarebbe un felice epilogo e la rinascita di quello che è un simbolo della zona e di ciò che è stato un centro di aggregazione, capace di allietare le serate di molti friulani che ora non possono fare altro che ricordarlo con nostalgia.

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