Lo scrittore libico Hisham Matar protagonista di Dedica, Gibelli: "Occasione per parlare di Regeni"

Presentata l'edizione 2020 del festival pordenonese che si terrà dal 7 al 14 marzo

PORDENONE. Conversazioni, libri, teatro, musica, fotografia, illustrazione si susseguiranno, dal 7 al 14 marzo, a Pordenone, nel programma dell'edizione 2020 di Dedica, il festival organizzato dall'associazione culturale Thesis, presentato oggi e incentrato quest'anno sullo scrittore libico Hisham Matar, premio Pulitzer per il libro «Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro».

Quattordici gli appuntamenti che condurranno il pubblico nel mondo letterario dell'autore, caratterizzato da un tratto poetico e da tematiche impegnative come l'esilio, la perdita, il dolore, la separazione, l'assenza, l'effetto terapeutico della bellezza.

Sotto la lente, inevitabilmente, anche la realtà della Libia di oggi. Tanti gli ospiti che affiancheranno l'autore nella settimana a Pordenone: Benedetta Tobagi, Michele Riondino, Teho Teardo, Mario Perrotta, Dhafer Youssef, Miriam Selima Fieno, Elio Ciol, Gianluca Buttolo, Francesca Mannocchi, Francesco Strazzari, Chiara Frugoni. Matar, che il 12 marzo presenterà in anteprima per l'Italia a Dedica il suo nuovo libro «Un punto di approdo» (Einaudi), ha regalato al festival anche due inediti, contenuti nella monografia «Dedica a Hisham Matar», curata da Claudio Cattaruzza, in uscita il 7 marzo per l'avvio del festival, alle 16.30, nel teatro Verdi di Pordenone, con una conversazione fra l'autore e Benedetta Tobagi.

«La presenza di Hisham Matar a Pordenone è quantomai di attualità: la sua produzione letteraria si muove infatti sempre nella direzione della ricerca della verità, tema questo che tocca da vicino il Friuli Venezia Giulia con la vicenda combattuta dai genitori di Giulio Regeni per fare luce su quanto è accaduto al proprio figlio».

Lo ha affermato l'assessore alla Cultura Fvg, Tiziana Gibelli, alla conferenza stampa per la presentazione dell'ospite che caratterizzerà l'edizione 2020 di Dedica. L'esponente dell'esecutivo regionale ha quindi ricordato il ruolo che le istituzioni devono continuare a mantenere nel tempo, «ossia quello di garante dei diritti dei cittadini ed essere strumento con il quale fare luce su verità ancora nascoste».

Gibelli ha rivolto un plauso a Dedica «per la sua connotazione nel panorama culturale del Friuli Venezia Giulia: è diventato uno dei punti centrali e di riferimento per l'attività letteraria. Il festival infatti si innesta in un territorio, quello pordenonese, che è molto generoso in questo specifico settore e che, con la sua effervescenza, è in grado di contaminare il resto della regione».

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