Lo psicologo condannato per violenza presenta un libro sull’amore: è polemica

Del Torre (Pd): «Scelta inopportuna». Il professionista si difende: «Sono un grande esperto di Romeo e Giuletta»
Udine 15 Maggio 2019. Giulietta e Romeo biblioteca joppi © Foto Petrussi
Udine 15 Maggio 2019. Giulietta e Romeo biblioteca joppi © Foto Petrussi

Udine, psicologo condannato per molestie parla di Romeo e Giulietta

UDINE. In biblioteca Joppi, nel contesto della “Setemane de culture furlane”, ieri è stato organizzato un convegno per fare il punto sull’attribuzione delle radici friulane al dramma shakespeariano di Giulietta e Romeo e sulle ricadute turistiche per il territorio.

Tra i relatori è stato invitato il noto psicologo Albino Comelli. Ma il professionista fu condannato per violenza sessuale nei confronti di una paziente (poi radiato dall’Albo nel 2014). E scoppia il caso politico. A sollevarlo è il Pd, attraverso la consigliera Cinzia Del Torre, che sottolinea anche come, allora, uno dei difensori dell’uomo era proprio l’avvocato Silvana Olivotto, attuale assessore della giunta Fontanini. «Un insulto per le donne» per Del Torre.

«Ho appreso con vivo sconcerto – afferma in una nota la piddina – che alla Joppi è stato invitato a parlare della storia di Giulietta e Romeo il signor Albino Comelli, condannato con sentenza passata in giudicato per aver molestato una sua paziente e, per lo stesso motivo, radiato nel 2014 dall’albo degli psicologi (con decisione confermata in Cassazione).

Al tempo del processo uno dei difensori del Comelli era stata l’avvocato Olivotto, oggi assessore. Per questo trovo la scelta di invitare Comelli assolutamente inopportuna». «Sarebbe già di per sé sconvolgente il solo fatto che Comelli fosse stato scelto come relatore in un contesto autorevole come quello della biblioteca civica – prosegue Del Torre –, ma risulta particolarmente odioso oltre che un vero e proprio insulto per le vittime di violenza, che un molestatore sia chiamato a parlare di un amore puro e drammatico come quello raccontato da Shakespeare in “Giulietta e Romeo”».

«Il fatto risale al 1997 – replica il diretto interessato, da sempre sostenuto dalla moglie Margherita – e ho già pagato il mio debito con la giustizia. Onestamente credo di non meritarmi tutto questo». Per la cronaca, Comelli, 80 anni, era stato condannato a 20 mesi di reclusione, pena sospesa, in primo grado nel 2002, sentenza poi confermata in Appello nel 2007 e in Cassazione nel nel 2008. L’Ordine degli psicologi, divenuta definitiva la sentenza, aveva radiato il professionista. «La mia buona reputazione – chiarisce Comelli – non è stata minata dalla vicenda. Ho avuto molte donne come pazienti e ne sono stato onorato. Le ho aiutate e c’è chi ha frainteso il mio affetto».

Il suo intervento è dipeso dal fatto che, da anni, Comelli, sostiene la tesi dell’origine friulana della tragedia del drammaturgo inglese e ne ha scritto anche un libro. «Sono il coordinatore del Comitato Giulietta e Romeo in Friuli – sottolinea –, la mia è una passione profonda e per questo sono stato chiamato al convegno».

«Una polemica inutile – replica Olivotto –, l’episodio è già chiuso. Comelli non può, per questo, essere marchiato a vita. Tra il primo grado di giudizio e la sentenza definitiva sono passati 16 anni, l’Ordine, se lo avesse ritenuto, lo avrebbe potuto radiare prima e non lo ha fatto».

All’incontro – che voleva fotografare gli studi svolti nell'ultimo trentennio, analizzando i possibili vantaggi turistici portati dalla paternità friulana di questo “mito” letterario – sono intervenuti anche il direttore della Joppi Romano Vecchiet, il presidente della Società filologica friulana Federico Vicario, Cristina Di Gleria, Gregorio Grasselli, il professor Maurizio Droli e l’assessore al Turismo Maurizio Franz.

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