Lite al Kursaal per la musica alta: condanne annullate

Lignano, l’Appello ha derubricato la violenza in esercizio arbitrario Rimesse le querele presentate contro il gestore e due collaboratori
Di Luana De Francisco
Tommasini-Trieste-Tribunale
Tommasini-Trieste-Tribunale

LIGNANO SABBIADORO. Il modo in cui Federico Beltrame reagì, la notte del 31 luglio 2011, per porre fine alla musica assordante suonata dalla radio dell’auto di un gruppetto di amici appena usciti dal Kursaal, non può essere qualificato come violenza privata, bensì come esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Cioè un reato procedibile a querela e non più d’ufficio. E visto che le parti civili hanno deciso di rimetterla, dopo che in primo grado avevano già ottenuto la rispettiva quota di risarcimento, alla Corte d’appello di Trieste non è rimasto altro da fare che dichiarare il non doversi procedere nei confronti suoi e degli altri due imputati per estinzione del reato.

Si è chiuso così, con un lieto fine che premia la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Vincenzo Cinque, il procedimento giudiziario che il 13 dicembre 2013 era approdato a Udine alla condanna del gestore e di due collaboratori della discoteca di Lignano Riviera: a Beltrame, 43 anni, di Pasian di Prato, era stata inflitta una pena di 4 mesi di reclusione, appunto per la violenza privata asseritamente usata nel sottrarre le chiavi dell’auto a uno dei tre clienti, al gestore Riccardo Badolato, 40, di Palazzolo, di 4 mila euro di multa per le lesioni procurate a un altro cliente e per le ingiurie e le minacce rivolte al proprietario della vettura, e ad Alberto Guazzetti, 61, di Grado, di 2 mila euro per le ingiurie a sua volta rivolte al terzo denunciante (tutte sospese con la condizionale).

Il collegio triestino presieduto dal giudice Pier Valerio Reinotti, davanti al quale la difesa aveva impugnato le condanne, ha ritenuto di operare una parziale riforma della sentenza e, qualificato il reato della violenza privata in quello meno grave previsto all’articolo 392 del codice penale, come da richiesta della difesa, di annullarle, prosciogliendo tutti gli imputati in virtù dell’intervenuta remissione di querela.

L’episodio era avvenuto attorno alle 3.30 e a scatenarlo era stato l’eccessivo volume della musica dell’autoradio. Stando a quanto riferito da uno dei tre giovani appena usciti dal locale, Beltrame si era infilato nell’auto, aveva estratto le chiavi e aveva intimato al proprietario di seguirlo in discoteca. Una volta dentro, alla presenza di Guazzetti e Badolato, era scoppiata una prima lite, seguita dall’ancora più acceso battibecco che, all’esterno del locale, aveva poi visto volare parolacce, l’accusa a uno dei clienti di avere usufruito di drink card gratuiti, e un calcio sferrato da Badolato.

L’esito della vicenda riapre il dibattito sui problemi di ordine pubblico all’esterno di bar e locali notturni. «Considerato il lungo elenco di sospensioni delle licenze in città e provincia disposte dal questore dall’inizio dell’anno a seguito di risse e schiamazzi – ha affermato l’avvocato Cinque –, mi chiedo come debba comportarsi un gestore di fronte a una contingenza del genere: intervenire prontamente e personalmente, come ha fatto Beltrame, con il rischio però di finire poi sotto inchiesta, oppure chiamare subito le forze dell’ordine e, nell’attesa del loro arrivo, contribuire così a prolungare il disturbo della quiete pubblica? Penso che il problema meriti una riflessione. Ed è proprio in un’ottica preventiva, che il Kursaal ha già provveduto a dotarsi di un sistema di videosorveglianza».

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