Lignano, il lungomare è un disastro

LIGNANO. Strisce pedonali ormai sbiadite, marciapiedi dissestati, strada malridotta. Non proprio un bel biglietto da visita della località quello che offre il Lungomare Trieste di Sabbiadoro.
Già, perché più che una passeggiata i turisti sono costretti a fare un percorso a ostacoli tra radici, mattonelle saltate, asfalto rotto. Le lamentele arrivano da diversi ospiti in vacanza nella riviera friulana. E a farsene portavoce sono i referenti del nuovo movimento politico Rifondazione nazionale Igor Trucco e Andrea Gerion.
«Il Trieste – affermano - ricorda vagamente un lungomare certamente non ai livelli d’altre località turistiche. Senza parlare della parte “carrabile”, chi va a piedi rischia cadute e complicanze gravose poiché chiamare marciapiede ciò che c’è ai lati è una parola assai grossa. Le strisce pedonali si vedono e non si vedono e la linea di demarcazione della pista ciclabile è assai superflua. Erba secca e incolta in alcune parti, cartacce e soprattutto mancanza del buon gusto. Siamo consapevoli che esiste il patto di stabilità e che i fondi a disposizione sono pochi, ma, francamente, quest’amministrazione comunale se ne infischia».
Già, vincoli che conosce bene il Comune. Spazi finanziari per procedere ai lavori di ristrutturazione non ce ne sono. L’amministrazione, come ha riferito l’assessore ai lavori pubblici Manuel Rodeano, potrà soltanto avviare durante i mesi invernali un piccolo intervento di manutenzione che riguarderà il marciapiede lato alberghi. Stop, nulla di più. I vincoli impediscono ogni azione.
Lo sforzo per cercare di sbloccare la situazione però, assicurano, è stato massimo. Nel frattempo anche in questa stagione estiva sono numerose le persone che sono cadute o inciampate non solo sul Lungomare ma anche su altre vie limitrofe a causa di buchi, dossi, marciapiedi danneggiati provocandosi ferite e fratture molte delle quali hanno già minacciato di fare causa al Comune.
Insomma, in città si attende che al più presto possano essere concessi gli spazi finanziari necessari per far partire l’opera.
«Coloro che lavorano e vivono per i soli mesi estivi – continuano Trucco e Gerion - pretendono e chiedono maggior oculatezza e scelte ponderate per avere Lignano piena di turisti. Ci si deve svestire dei panni istituzionali e indossare quelli del cittadino comune per toccare con mano i veri e reali problemi di coloro che a Lignano ci lavorano e risiedono. Ci auguriamo che l'intera amministrazione sappia prendere in mano e con urgenza la situazione, noi di Rifondazione nazionale siamo pronti a collaborare con qualsiasi forza politica che ne abbia voglia, piacere e interesse a farlo».
Il Lungomare, dunque, attende di essere sistemato. Affinchè possa tornare a essere il biglietto da visita principale della città. E non più il principale oggetto delle critiche dei turisti.
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