L'ex caserma sarà destinata a ospitare i migranti

VIVARO. L’ex caserma Vincenzo De Michiel di Vivaro potrebbe ospitare richiedenti asilo.
Il condizionale è d’obbligo, in quanto sarà necessario attendere i risultati di opportune valutazioni sullo stabile, ma quel che è certo è che ieri nell’edificio è stato effettuato un sopralluogo da parte di rappresentanti della Prefettura, tra cui il viceprefetto Alessandra Vinciguerra, dell’Esercito, ovvero i padroni di casa, di altre forze dell’ordine e di alcuni tecnici.
«La visita è stata utile per reperire informazioni ed effettuare valutazioni sulla caserma dismessa – ha fatto sapere Vinciguerra –. Abbiamo verificato la situazione e le condizioni in cui versa la struttura. Ora attendiamo i risultati delle relazioni tecniche per stabilire se sia possibile dare il via libera all’utilizzo della caserma come edificio per ospitare richiedenti asilo».
Una notizia, quella della futura destinazione d’uso dell’immobile, che era circolata già l’anno scorso e aveva acceso le polemiche in paese. Il fatto che ieri ci sia stato un sopralluogo non mancherà di far nuovamente discutere. Proprio anno fa - era fine ottobre 2013 - avevano preso il via le operazioni di pulizia dell’ex caserma.
Un’attività resasi necessaria per lo stato di degrado in cui versava l’ex presidio militare, sede del 7° battaglione carri Di Dio e della compagnia controcarri Garibaldi sino al 1991, quando c’era stato il trasferimento a Caserta. L’intervento era stato sollecitato da una ordinanza emessa dall’amministrazione comunale di Vivaro, a firma del sindaco Mauro Candido, che aveva intimato all’Esercito, e in particolare al 12º reparto infrastrutture, con sede a Udine, di provvedere alla manutenzione della dismessa struttura, che negli anni d’oro aveva ospitato sino a 500 soldati.
«Si trattava di una caserma molto importante – aveva dichiarato allora il sindaco –, in quanto base logistica per reparti di passaggio in addestramento sul Cellina-Meduna. Purtroppo è un capitolo della storia di Vivaro che si è chiuso, ma, visto che si tratta di un bene di proprietà del ministero della Difesa, e quindi dello Stato, ci siamo attivati richiedendo all’Esercito di prendersi almeno cura delle pulizia e della manutenzione delle aree più prospicienti alla strada».
Nell’ordinanza si chiedeva in particolare di di rimediare alla crescita di vegetazione incontrollata sia all’interno sia all’esterno della recinzione, possibile causa della proliferazione di animali (ratti, serpenti, zanzare) e di incendi, specialmente durante l’estate, con evidenti rischi per la popolazione. Operazioni di pulizia, che, come aveva reso noto Candido, sono risultate a costo zero per il Comune.
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