L’esempio partigiano contro le stragi

Partigiani, ex deportati nei campi di sterminio nazisti, esponenti di Anpi, Apo e Aned con i rispettivi medaglieri, l’amministrazione comunale di Pordenone con il gonfalone, associazioni d’arma con il medagliere del Nastro azzurro, crocerossine, assieme a tanti antifascisti, si sono recati sul luogo della memoria partigiana, in via Montereale, dove il monumento realizzato dal professor Mario Rossi ricorda Franco Martelli “Ferrini”, comandante militare della brigata partigiana unificata Ippolito Nievo di pianura, fucilato il 27 novembre 1944 dai nazifascisti, e altri nove partigiani garibaldini, uccisi dai fascisti della brigata nera il 14 gennaio 1945. La cerimonia è stata aperta dall’inno di Mameli e dalla “Marsigliese” in ricordo delle recenti stragi di Parigi perpetrate dai terroristi affiliati all’Isis. Esposti sul monumento i tricolori italiano e francese a ricordo anche dei tanti partigiani italiani caduti per la libertà combattendo i nazifascisti nelle formazioni del Maquì francese e dei resistenti francesi morti durante la lotta di liberazione dal nazifascismo combattendo nelle brigate partigiane italiane.
Gli esempi di Franco Martelli e dei partigiani che sono caduti per la libertà hanno condotto i presenti a ricordare le recenti tragedie che hanno colpito Parigi, Beirut e i cittadini russi morti per l’attentato dell’Isis al loro aereo che dall’Egitto li riportava in patria. Deposta la corona d’alloro sul monumento, Vincenzo Romor, assessore alle politiche sociali e alla sanità di Pordenone, ha portato il saluto delle istituzioni, soffermandosi sui concetti di libertà, convivenza fra comunità e fedi religiose diverse. Il vivo ricordo di Franco Martelli “Ferrini” è emerso dall’applaudito intervento della nipote Ludovica Martelli Galati. I discorsi commemorativi ufficiali sulla figura di Martelli e sui messaggi di libertà e fratellanza fra i popoli espressi dalla Resistenza, in Italia e in Europa, sono stati effettuati dal presidente dell’Anpi Giuseppe Mariuz e da Riccardo Tomè per l’Apo. La cerimonia è stata accompagnata dai canti della Coral Risultiva di Fontanafredda e dalla lettura delle lettere di Martelli scritte prima di essere fucilato alla moglie Elena Stefani e ai figli Carlo, Maurizio, Maria e Gabriele.
Sigfrido Cescut
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