Legno, metallo e meccanica volano del lavoro interinale

Nei primi tre trimestri del 2017 c’è stato un incremento occupazionale «in somministrazione», ovvero attraverso agenzie interinali, di circa il 35 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016: in provincia di Pordenone la media dei lavoratori è passata da 2 mila 800 unità a 3 mila 800 nel terzo trimestre. È quanto emerge dai dati Ebitemp (Ente bilaterale delle agenzie per il lavoro), che decretato “motore” dell’occupazione i comparti del legno (909 lavoratori interinali in provincia), dei metalli (580), della metalmeccanica (420), della gomma (225), dell’informatica (150), dell’industria elettrica (140) e dell’industria di trasformazione (110), complessivamente in regione il 67 per cento. L’80 per cento dei lavoratori impiegati dalle agenzie opera in aziende con meno di 250 dipendenti. Nell’ultimo biennio, inoltre, la provincia ha visto crescere i lavoratori in somministrazione di tutte le età: hanno trovato impiego più di 1.600 under 30, circa 1.750 tra i 30 e i 50 anni e quasi 500 over 50. Nello stesso periodo, la percentuale della prima fascia è rimasta invariata, la seconda ha subito una lieve flessione dal 49 al 46 per cento,la terza è aumentata dall’8 al 12 per cento. Gli occupati in somministrazione erano 2.875 nel primo trimestre 2017, 3.684 nel secondo e 3.823 nel terzo.
A margine della presentazione della nuova agenzia per il lavoro Archimede spa che apre a Pordenone, il sales manager Roberto Callipo, ha resi noti i dati degli interinali relativi al Friuli Venezia Giulia. Come noto, le agenzie interinali sono state istituite nel 1998 e dal 2000 hanno registrato un vero e proprio boom: a settembre scorso erano 16 a Pordenone, 39 in provincia. Se sino al 2008 si era avuta una forte espansione, parallelamente alla grande crisi vi è stata una grande frenata: le aziende, di fatto, a fronte della necessità di contrarsi, eliminarono, in primis, i contratti flessibili. Dal 2014-15, la ripartenza con un secondo boom nel 2017 «dovuto alla rivalutazione dei voucher, alla crescita dei tempi determinati e al ricorso alla somministrazione».
Oggi le aziende «cercano figure specializzate: qui, sono richiesti addetti alle macchine utensili, saldatori, addetti alla manutenzione delle macchine». Il “generico” non tira più, «mentre sono richiesti i giovani, tra i 25 e i 30 anni, per avviarli a un percorso di formazione»; significa, che le aziende intendono tenerseli stretti.
Roberto Callipo smonta il binomio agenzia interinale - precariato. «Sfatiamo alcuni luoghi comuni. L’agenzia retribuisce per legge il lavoratore con la stessa retribuzione che avrebbe se assunto direttamente in azienda. Siamo casse di raccolta di esigenze tra chi cerca e chi offre. L’agenzia offre un rapporto di lavoro subordinato con trattamento contributivo e previdenziale identico al dipendente d’azienda. L’agenzia non chiede un centesimo al lavoratore né per iscriversi né per collocarsi o per essere gestito. L’agenzia viene pagata dal cliente, che è l’azienda. E non gestisce, infine, la durata del contratto».
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