Le sagre con animali finiscono sotto attacco

UDINE. «Basta esporre animali in gabbia sotto il sole battente. Piuttosto portiamo la gente a vedere gli uccelli mentre volano nel bosco. Rivediamo l’organizzazione delle sagre con animali». L’invito arriva direttamente da Bruxelles.
Dai banchi del Parlamento europeo l’eurodeputato, Marco Zullo, scopre che a Corgnolo di Porpetto è in corso la sagra del toro con le mostre ornitologica, canina e avicunicola e non esita un attimo a scrivere un comunicato stampa che sta già sollevando le proteste degli organizzatori: «Le sagre come quella del toro di Corgnolo vanno riviste.
Personalmente le considero crudeli e diseducative verso adolescenti e bambini. Dietro a un velo di apparente normalità nascondono espressioni di violenza e coercizione verso gli animali. L’esibizione di animali in cattività sottende il concetto della legittima sopraffazione dell’uomo su altri esseri viventi».
Apriti cielo. Se il presidente e il suo vice della Pro loco di Corgnolo, Pietro Petrucco e Marco Dri, increduli si limitano ad aspettare «Zullo in sagra a mani aperte così vedrà con i suoi occhi come trattiamo gli animali», il presidente dell’Associazione ornitologica friulana sagre e fiere venatorie (Aofsfv) ribatte con maggior fermezza: «Siamo noi che tuteliamo il benessere degli animali non gli animalisti».
Ma andiamo con ordine e riprendiamo la nota di Zullo nella quale l’europarlamentare ribadisce: «Non possiamo dimenticare ciò che hanno denunciato nelle precedenti edizioni i militanti di diverse associazioni animaliste che contestavano non solo il fatto che gli animali fossero in gabbia, ma anche che alcuni di essi fossero esposti al sole battente». Chiaro il riferimento alla contestatissima sagra degli Osei che, nel tempo, è andata incontro alle richieste degli animalisti.
«La sofferenza degli uccelli chiusi in gabbia ci fa interrogare sull’utilità di queste manifestazioni che spesso vengono scambiate per fiere della natura e che spacciano la prigionia forzata per amore verso l’ambiente». Scritto tutto ciò, Zullo e la consigliera regionale, Ilaria Dal Zovo, chiariscono di non voler cancellare la storia delle sagre, si rendono conto che in Friuli le feste paesane fanno parte della tradizione, ma di voler modificare i criteri organizzativi.
Qualche esempio? «Anziché utilizzare gli uccelli in gabbia come richiami si potrebbero organizzare corsi di osservazione all’aperto. Ora, invece, l’approccio è simile a quello dello zoo che mette in cattività gli animali che dovrebbero vivere liberi». Il M5s, insomma, vuole sagre sostenibili. Zullo a questo punto prende a riferimento la sagra degli Osei che «con grande fatica sta cambiando approccio». Il Movimento ribadisce Dal Zovo «si è sempre battuto per il benessere degli animali».
Continuerà a farlo pur mettendo in conto – ad assicurarlo è Zullo – di perdere i possibili voti dei circa 3 mila allevatori in regione. Tanti sono gli iscritti all’Aofsfv. Sono proprio loro a collegare la mossa del M5s «alla campagna elettorale in atto, è un modo – continua Moretti – per mettersi in mostra». Lo scontro è aperto. Anche Moretti cita la sagra degli Osei, lo fa per dire che «nonostante le proteste degli animalisti, la festa si ripete da 744 anni».
E ancora: «In cattività gli animali vivono tre volte di più rispetto a quelli che vivono in libertà alla mercé dei predatori. In libertà raggiungono i 5 anni d’età, in cattività arrivano anche a 17». Gli allevatori ricordano che quella di Corgnolo è solo una delle 14 sagre che prevedono l’esposizione di animali organizzate ogni anno in Friuli Venezia Giulia. A Ferragosto saranno a Gradisca d’Isonzo, mentre il 20 non mancheranno l’appuntamento a Sacile. Il 27 a Vidulis, il 3 settembre a Cividale e il 10 a Tricesimo.
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