Le regalano un cane, ma non i documenti: multa da 660 euro

AZZANO. Riceve in dono un cane importato dall’Albania e si trova a dover pagare una multa di 660 euro, come pure chi glielo ha regalato, oltre al sequestro dell’animale, privo di vaccini, microchip e documentazione stabiliti dalle norme europee.
Una situazione, quella nella quale si è trovata suo malgrado un’azzanese, che funge da richiamo all’attenzione per quanti acquistano o accettano in dono animali provenienti da fuori Ue. La polizia locale di Azzano Decimo ha accertato la buona fede della donna e di chi le ha donato il cane, una cucciola di razza siberian husky di taglia media, mantello marrone e bianco.
Ma la buona fede non basta a evitare le conseguenze del caso. Tutto è iniziato con un regalo di un conoscente, che ha portato via nave l’animale dall’Albania, per regalarlo alla donna, residente ad Azzano. Quest’ultima, con l’intento di “regolarizzare” il cane, è andata al servizio veterinario, che a sua volta ha fatto intervenire la polizia locale. La normativa, recependo le direttive europee, consente di importare animali da fuori Ue se d’età oltre le 12 settimane, con certificazione antirabbica e passaporto conforme.
L’husky non possedeva questi requisiti. Il passaporto, sequestrato, non era falsificato ma di difficile interpretazione: si è ipotizzato fosse di un altro Stato balcanico. Con un’ordinanza il Comune ha disposto il sequestro sanitario del cane. Anche per non causargli traumi, custode è stata nominata la stessa proprietaria. Dovrà tenerlo in isolamento, evitando contatti con altri animali o persone senza misure di protezione.
Ai 3 mesi d’età, scatterà la vaccinazione (a spese della cittadina), un mese dopo il test per rilevare gli anticorpi, poi ancora 3 mesi di isolamento. La proprietaria dovrà comunicare ogni patologia o cambio di comportamento al servizio veterinario dell’Aas 5.
E non potrà sottrarsi a queste disposizioni, pena la denuncia e il trasferimento del cane in una struttura, a sue spese. Ancora, per la donna, una sanzione di 660 euro: stesso importo dovrà pagare l’“importatore”.
In questo caso, niente accuse quali ricettazione o incauto acquisto: il cane è stato acquistato fuori Ue, con altre normative, sarebbe andata in altro modo se fosse stato comprato nelle stesse condizioni in Italia. Le forze dell’ordine consigliano attenzione a chi importa a titolo gratuito animali, pena scontare il costoso calvario summenzionato.
Meglio rivolgersi a persone autorizzate o, in caso di dubbi, mettere per iscritto chi è il “donatore” o interpellare veterinari o polizia locale. Resta una domanda: animali extra Ue e annessi documenti che giungono via nave sono controllati?
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