«Lavoro nero ai centri massaggi»

Lavoro nero nei centri benessere. Dopo i controlli di febbraio, il Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pordenone è tornato alla carica, disponendo la chiusura temporanea di un centro per avere sorpreso due lavoratrici in nero e sanzionato un altro per lavoro irregolare.
Il Nil, nell’ambito di una attività di contrasto al lavoro nero, a seguito di controlli nella provincia, ha emesso nei giorni scorsi un provvedimento di sospensione dell’attività nei confronti di un centro massaggio orientale di Pordenone, per aver trovato al lavoro due massaggiatrici completamente in nero al momento dell’ispezione.
Anche in un altro centro massaggio orientale di Sacile è stata trovata una massaggiatrice priva di un contratto di lavoro, ma in questo caso non è stata sospesa l’attività in quanto non vi erano i requisiti per l’emanazione del provvedimento previsto dal testo unico sulla sicurezza, che scatta con l’impiego di almeno il 20 per cento dei lavoratori irregolari rispetto alla forza lavoro totale occupata.
Le sanzioni amministrative contestate ammontano a circa settemila euro.
A febbraio il Nil aveva sottoposto a verifica diversi centri di benessere di nuova apertura (in precedenza erano già stati svolti accertamenti sugli altri), gestiti da stranieri, prevalentemente cinesi. Sotto la lente sei nuove attività: erano state scoperte quattro lavoratrici straniere impiegate senza regolare assunzione. Due attività erano state temporaneamente sospese e multate per oltre 10 mila euro.
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