Lavori nell’ex cava Casali Il M5s: la giunta risponda Signore: «Verificheremo»

L’impianto è dismesso da anni  Il gruppo Aviano in movimento tira in ballo il decreto regionale che consente la ripresa dell’attività estrattiva

AVIANO

Chi si ricorda della cava Casali Sartori di San Martino di Campagna? Era stata uno degli argomenti della campagna elettorale del 2004. A quattordici anni di distanza se ne torna a parlare per alcuni lavori che si stanno realizzando all’interno. La questione è stata sollevata dal gruppo Aviano in movimento, che fa riferimento al Movimento 5 Stelle. E l’amministrazione comunale (su Facebook) afferma di non saperne nulla.

«Partiamo dalle informazioni – esordiscono al gruppo Aviano in movimento – All’inizio dell’anno la società Casali Sartori viene assorbita per fusione dalla Società agricola Vivaro biogas Srl, società di Mirano (Venezia), proprietaria di un impianto a biogas da 999 chilkowatt nel comune di Vivaro, che da statuto si occupa di attività connesse all’agricoltura. Chi sono i proprietari di questa società?». Grazie a una visura il gruppo avianese verifica che l’80 percento delle quote azionarie sono di proprietà di Angelo Mandato e di altre due persone. Mandato, si sottolinea, controlla la società Finam Group. E la Bioman di Maniago fa capo alla Finam Group, la quale si sta espandendo nel settore della gestione dei rifiuti. Da qui l’interrogativo sul rapporto tra il settore dei rifiuti e l’ex cava avianese, recentemente acquistata.

Nell’ex cava sono in corso lavori di sistemazione della viabilità e dei piazzali. Sottolineano ad Aviano in movimento: «Grazie alla recente normativa regionale sulle attività estrattive la cava è inserita nell’elenco degli impianti che possono usufruire di una procedura semplificata in caso di ripresa dell'attività estrattiva». Lo prevede un decreto regionale del 6 luglio, il quale riconosce anche la Casali Sartori tra le cave dismesse ai fini della legge regionale. Nel decreto si afferma che «è consentita la ripresa dell’attività estrattiva anche senza la qualifica urbanistica di area D4, a condizione che tutta l’area trovi, alla fine della attività, una sistemazione in armonia con le caratteristiche del territorio circostante».

Il quesito che si pongono i 5 stelle è se ci sia «l’intenzione di approfittare della legge regionale e ricominciare a scavare anche a San Martino». «Come si concilia l'attività estrattiva con la ragione sociale dell’azienda agricola che ha ottenuto la concessione dei lavori in esecuzione? L'amministrazione comunale è informata sul progetto? Che parere ha? Nel caso non si voglia scavare cosa ha intenzione di fare di una ex cava?».

A una domanda è già possibile rispondere: l’amministrazione comunale afferma di non saperne nulla. Il vicesindaco con delega all’ambiente Danilo Signore su Fb annuncia che chiederà informazioni in Regione. —



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