Lavinox, chiesto il concordato in bianco: «Electrolux Professional ci risarcisca»

Il Gruppo Sassoli ha scelto la via del concordato in bianco: ci sono due mesi di tempo, comunque prorogabili, per presentare il piano salva Lavinox, azienda con sede a Villotta di Chions che impiega 106 maestranze e che sta vivendo una situazione di forte criticità, tra esuberi, ammortizzatore sociale in scadenza, con impossibilità di rinnovo dopo il 14 febbraio, e ordini all’osso.
Proprio rispetto a quest’ultimo ambito si è aperto un fronte caldo: Electrolux Professional, da sempre principale cliente di Lavinox, negli ultimi anni ha progressivamente ridotto le commesse, sino all’azzeramento dei mesi scorsi, e ora il Gruppo Sassoli ha deciso di adire alle vie legali.
Una causa milionaria, come hanno spiegato le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm, per ottenere un risarcimento danni, in quanto la multinazionale sarebbe ritenuta dai Sassoli corresponsabile della situazione problematica che si è determinata.
IL CONCORDATO
La decisione di giocarsi la carta del concordato è stata annunciata dall’azienda nell’incontro di ieri con Rsu e sindacati a Unindustria. Una comunicazione che ha spiazzato le forze sociali e ha acuito la preoccupazione dei lavoratori e delle loro famiglie, che non vedranno soldi per altri due mesi. La procedura del concordato congela infatti la questione degli stipendi: la liquidazione delle spettanze è ferma a novembre e alla tredicesima. Le maestranze, quindi, non hanno percepito dicembre: questa mensilità, assieme alle giornate lavorate sinora a gennaio, verranno di fatto “ibernate” dal concordato e non saranno corrisposte prima dei due mesi, salvo proroghe, previsti dalla procedura. Una batosta. Nuovo allungamento dei tempi per chi ha lasciato il Gruppo Sassoli e attende ancora Tfr e incentivo all’uscita.
CAUSA AL PROFESSIONAL
Le organizzazioni sindacali hanno fatto sapere che «il Gruppo Sassoli è convinto che il concordato sia coperto dal punto di vista economico dalla causa milionaria intentata a Electrolux Professional. Un fatto che ci lascia senza parole, in quanto non si può avere la certezza che i giudici diano ragione alla proprietà di Lavinox e condannino la multinazionale con sede a Vallenoncello al risarcimento. E anche se questo dovesse succedere, non possiamo conoscere in anticipo la quantificazione delle somme che eventualmente verranno riconosciute come ristoro del potenziale danno arrecato ai Sassoli».
CASSA AGLI SGOCCIOLI
Mancano ventuno giorni alla scadenza dell’ultimo ammortizzatore sociali di cui Lavinox può disporre: non ci sono possibilità di rinnovo. I sindacati di Fim, Fiom e Uilm lo ripetono: stringere i tempi è indispensabile per non arrivare impreparati a questa scadenza, ma sinora non s’è visto nulla di concreto. Da quanto si è appreso, al momento, non c’è nessun investitore pronto a scommettere su Lavinox: la discesa in campo di un soggetto terzo rappresentava l’auspicio delle forze sociali, che più volte hanno invitato i Sassoli a farsi da parte, e delle maestranze. Nei giorni scorsi, un’azienda insediata nel Ponte Rosso aveva effettuato un sopralluogo nel sito di Villotta, ma a quanto pare quest’ultimo non era finalizzato a un possibile acquisto dell’attività. Intanto ieri, fuori della sede di Unindustria, i lavoratori in sciopero si sono riuniti in presidio: assieme alle maestranze di Lavinox quelle della Sarinox, altra realtà del Gruppo Sassoli che era attiva ad Aviano, ma la cui produzione ora è stata concentrata nel sito di Villotta.
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