L’associazione “Valle del Cormôr” in campo per sistemare l’Ippovia

Tavagnacco: domani la costituzione del sodalizio che si propone come mediatore fra i cittadini e i Comuni Ilaria De Marchi: il percorso va messo a posto, i sette enti locali preposti hanno fatto troppo poco
Di Margherita Terasso

TAVAGNACCO. L’Ippovia sarà sistemata. I sette Comuni toccati dal percorso collaboreranno nella sua sistemazione, si procederà con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Le buone intenzioni degli amministratori, dunque, ci sono. Qualcuno però crede siano «poche le cose fatte realmente, si va troppo a rilento».

Ilaria De Marchi, amministratrice della pagina Facebook Ippovia Valle del Cormôr ed ex referente Infopoint del percorso, ha usato il social network per denunciare la lentezza dell’operato di chi amministra (Tavagnacco, ente capofila, in primis) e annunciare la sua idea. Spiega: «La tratta ancora presenta molti punti deboli nonostante i nostri ripetuti inviti alle amministrazioni, sembra che non si riesca ancora a fare un lavoro d’insieme. Stufi di aspettare stiamo costituendo un’associazione che si occupi di tutto ciò che riguarda la tratta, la sua sistemazione, fruizione e sviluppo».

Domani nascerà dunque l’associazione “Valle del Cormôr”, che si pone come elemento di mediazione tra cittadini e istituzioni. «La seguiremo in otto persone, ma sono oltre 300 i cittadini interessati alle sorti dell’Ippovia – dice De Marchi –. È un movimento che nasce dal basso, dal territorio e per il territorio: vogliamo renderci utili per ridare splendore a questa tratta». A breve gli associati si ritroveranno per tracciare di nuovo percorso. «Scatteremo le foto per individuare le zone critiche, valuteremo le possibilità e poi contatteremo le istituzioni per capire quale potrà essere il futuro dell’Ippovia per una sinergia che possa dare frutti». Il dispiacere maggiore, per chi come Ilaria De Marchi crede nelle potenzialità del percorso, deriva dal fatto che «in questo stato, con buche e dissesti, i tour operator scartano l’Ippovia ritenendola pericolosa». E l’offerta turistica si indebolisce. Il progetto originario risale al 2007 e, a sua detta, va seguito e rinnovato. Come il sito internet, «contiene cartine che non sono più coerenti con l’attuale territorio, è impreciso: i turisti trovano informazioni su ristoranti e b&b spesso sbagliate».

Qualche perplessità suscita anche l’Infopoint, nella sede della Pro loco, inaugurato nel luglio 2015. Dopo un mese ha chiuso. «I numeri di accessi registrati hanno dimostrato che quella non è più una necessità. Meglio creare una “app” per smartphone, più adatta ai turisti stranieri», ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Paolo Abramo.

La situazione, per l’amministratore, non è così critica. «Aspettiamo la bella stagione per gli interventi di ordinaria manutenzione, come gli sfalci. Quelli urgenti, come la rimozione delle ramaglie o altri pericoli, sono assicurati costantemente. Andiamo a rilento? Per gli interventi con fondi pubblici vanno rispettate le regole».

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