L’assessore Botter se la prende coi «disertori d’aula»

AZZANO DECIMO. «Nella vita c’è sempre chi arriva primo. Accade anche in politica: c’è chi ci riesce vincendo le elezioni, sul campo e attraverso il confronto democratico, c’è chi ci riesce...

AZZANO DECIMO. «Nella vita c’è sempre chi arriva primo. Accade anche in politica: c’è chi ci riesce vincendo le elezioni, sul campo e attraverso il confronto democratico, c’è chi ci riesce distinguendosi in comportamenti mai visti, di basso profilo, come il trio Ca-Be-Bo (Casarotto-Bettoli-Bozzetto), che da oggi può vantare ben tre primati». Lo scrive in una nota l’assessore comunale Bruno Botter. «Primi nella storia del Comune di Azzano Decimo a essersi fatti espellere dall’aula per avere disturbato la seduta e non avere rispettato il regolamento. Primi a dichiarare di non volere aderire alle commissioni consiliari, notoriamente utili occasioni di approfondimento per i consiglieri che hanno voglia di lavorare e imparare. Primi a essere disertori d’aula, dichiarando di non volere più partecipare alle sedute del consiglio comunale finché attraverso l’approvazione dei verbali non sia ristabilita, dicono loro, “la verità sugli incresciosi accadimenti della seduta del 25 settembre”», recita il testo.

«Chi ha assistito a quella seduta ha potuto apprezzare il corretto modo di operare del sindaco, che con loro ha avuto sin troppa pazienza. Da oggi è evidente che ad Azzano Decimo ci sono due opposizioni: la prima, costituita dai gruppi Pdl e Lega Nord, è nostra avversaria, ma le riconosciamo di sapere interpretare il confronto politico in modo costruttivo. La seconda, quella del trio sopra menzionato, è inqualificabile e i cittadini devono sapere di avere eletto persone incapaci di rappresentarli, prive di quella necessaria voglia di lavorare e di apportare contributi costruttivi all’interno del consiglio che dovrebbero contraddistinguere qualsiasi amministratore – si legge nel comunicato –. Bene fa il sindaco a continuare a ignorare questi personaggi, definibili anche disertori d’aula».(m.p.)

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